Olimpico tutti pronti al pareggio di Marco Mazzocchi

Olimpico, tutti pronti al pareggio La capolista Inter teme la tradizione avversa e la voglia di riscatto della Roma Olimpico, tutti pronti al pareggio Trapattoni predica prudenza - Spinosi lo imita con l'appoggio del presidente Viola - Ma c'è Voeller che sogna di fare Io sgambetto a Matthaeus e Brehme, compagni nella Nazionale tedesca ROMA — Nove anni di batoste, quasi un decennio di cicatrici da cancellare in un colpo solo, con la sicurezza e la sfrontatezza di cui solo una squadra in odor di scudetto può varsi vanto. L'Inter capoclassifica visita la claudicante Roma 1988'89 nel momento in cui i giallorossi cercano il riscatto. Gennaio e febbraio sono passati in casa Viola come le cavallette nei campi in attesa di dare i propri frutti. Settantun giorni di crisi, senza una vittoria ufficiale, ma con in compenso l'accantonamento del «barone» Niels Liedholm, l'ipoteca del centro tecnico di Trigona, il «congelamento» dei due brasiliani Andrade e Renato. Oltre due mesi di sofferenze che la Roma potrebbe in parte riscattare con una grande prestazione oggi pomeriggio. E' il maggior timore di Giovanni Trapattoni, uomo troppo sensibile e tecnico troppo esperto per non capire che una bestia ferita come quella giallorossa non debba essere stuzzicata, soprattutto nella propria tana dove già in troppi hanno trovato fortuna, n salomonico pareggio è nei progetti del Trap e probabilmente anche in quelli di Spinosi, troppo impegnato nell'operazione -meglio non fare figuracce ed uscire quasi immacolati da questa vicenda, piuttosto che cercare la gloria ed uscire scornati» per andare a caccia di imprese esaltanti pur se proibitive. Tra i due tecnici, quindi, feeling assoluto. Ma tra i giocatori? Vecchie ruggini dividono lo sgargiante abbinamento giallorosso da quello, più sobrio, nerazzurro. Precedenti al veleno, sconfitte pressoché sistematiche della squadra tra le due impegnata in trasferta (la Roma perde a San Siro da quattro anni e non vince da otto), con tutta probabilità prenderanno il sopravvento sulla tattica e l'opportunismo. Se pareggio sarà, non sarà zero a zero; se zero a zero sarà, non sarà il risultato di un trattato di pace. Roma e Inter in singoiar tenzone, una sfida che. al di là di rivalità e tradizioni, si arricchisce di altri significati, n teutonico scontro tra il roccioso tandem Brehme-Matthaeus con Rudi Voeller, ormai l'unico sopravvissuto della pattuglia straniera romanista, è uno di questi. Le voci di mercato riguardanti la celebre pista sovietica potrebbero aver turbato l'accoppiata nerazzurra, mentre in tutt'altra condizione psicologica si troverà oggi Voeller. Il centravanti giallorosso non nasconde la voglia di sgambettare i suoi due compagni in Nazionale. Nei giorni scorsi, Voeller si é visto rinnovare la fiducia del presidente, ed anzi tra i due sono volati una serie di messaggi d'amore che lascerebbero presagire un futuro eternamente romano per Rudi. Un gol oggi, neanche a dirlo, potrebbe rappresentare il pe¬ gno di fedeltà più significativo per il presidente. Viola, però, sogna Giovanni Trapattoni giorno e notte. Siamo certi che ne voglia frenare lo slancio-scudetto? Il fallimento dell'obiettivo tricolore quest'anno potrebbe convincere Trapattoni a rimanere ancora sotto la Madunina, per proseguire lì la sfida con il proprio passato juventino. La stimolante prospettiva della difficile avventura romana potrebbe essere così accantonata, con buona pace del presidente romanista. Trap per il pareggio, Luciano Spinosi pure, Viola idem, quindi: il segno sulla schedina di questi tre signori è stato già tracciato con una bella «x». Vincerà il loro «volemosene bene» o avrà la meglio il •■faceiamose male» dei ventidue in campo? Marco Mazzocchi

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