La Juve non scompone Milano di Giorgio Viglino
La Juve non scompone Milano La tradizionale sfida fra rossoneri e bianconeri accolta con indifferenza La Juve non scompone Milano Ci sarà il tutto esaurito ma sarà tifo soprattutto di periferia - «II campionato non conta, conta vincere la Coppa Campioni» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — n fenomeno calcio sparisce, si atomizza in una Milano che nel caos del sabato festivo tutto vende e tutto compra. Mtlan a San Siro, Inter in trasferta difficile, Juventus in visita tutt'altro che di cortesia, non smuovono molti interessi. D paragone con Roma o con Napoli viene immediato, proprio perché immediato è il contrasto. La dialettica del romano, il gusto della discussione esasperata quanto inutile, ovvero l'entusiasmo diffuso, la partecipazione corale della città partenopea. San Siro avrà il suo tutto esaurito anche quest'oggi, tanto più che il Milan ha quello zoccolo duro degli abbonamenti che da soli assicurano tre quarti dello stadio, osannante e rossonero per contratto. Resta solo da stabilire da dove si materializzino i tifosi, assorbiti, mimetizzati nella città, che col calcio sembra non aver proprio nulla da spartire. Taveggia. uno dei tanti ds rossoneri, diceva tempo addietro che il tifo dei club è tifo di periferia e di bassa Brianza. La caccia serrata dà finalmente buoni risultati su un paio di campi di calcio affiancati a Lorenteggio, ma si finisce col parlar più dell'Inter impegnata a seicento chilometri di distanza che non del Milan. Tifosi nerazzurri? Nemmeno per sogno, rossoneri Doc, ma impegnati nel tradizionale -tifo contro», supportato ogni domenica di più dal calcolo statistico. La trasferta dura dei nerazzurri tiene banco sulla sfida tra campioni d'Italia appena usciti dalla crisi, e campioni del passato che cercano di tornare al presente. Vetrine in serie, prezzi alle stelle per un abbigliamento maschile di buon livello. Accanto alla porta, nella bacheca con le decalcomanie delle carte di credito, un piccolo discreto scudetto rossonero. "Il campionato non conta, le assicuro/ Conta la Coppa, quella dobbiamo vincerla è evidente!: Chissà perché, si domanderebbe Mendoza, presidente del Re al Madrid, n titolare del negozio parla a bassa voce, forse si sente in colpa nel trattare un argomento frivolo come il calcio. Ha un sussulto soltanto alla domanda esplicita. — Ma il Dottore viene qui spesso? «£' stato da me il mese scorso, non pensavo già si sapesse!'. Dice gongolante. Poco più in là, nel negozio di articoli sportivi più celebre di Milano, è più facile sentire parlare di Saveriano Ballestreros e Greg Norman, piuttosto che di Gullit e Zavarov. I clienti giocano a golf e spendono da golfisti, il che in fondo interessa il proprietario più di ogni altra cosa. Sibila un commesso: -Domani gliela facciamo noi una bella sorpresa!: Noi chi? Ma il popolo bianconero ovviamente, che anche a Milano ha buona e folta rappresentanza, almeno dicono, perché il ragazzo, milanese sicuramente ma con un'inflessione spiccatamente siciliana, è rimasto l'unico di fede juventina, fra i pochi che hanno parlato di calcio. Una conversazione al ristorante, pochi passi dalla Rai di corso Sempione. — La differenza tra il Milan e la Juventus è come tra Milano e Torino, due economie diverse, troppo forte la nostra. Nel calcio Berlusconi è padrone del mercato: i giocatori bravi se vuole li compra lui. •Sì! E intanto Agnelli ha comprato l'Atfa: Milano non perde il sonno per il suo calcio tornato al vertice. Qualche brivido in più per i tifosi dell'Inter che da tempo non avevano più soddisfazioni, ma anche un certo timore scaramantico nel mettere troppo il cuore su uno scudetto che non è proprio ancora cucito sulle maglie. Distacco se non proprio indifferenza nell'altra metà del cielo cittadino, di fronte allo squadrone del Berlusconi, ora sempre più spesso identificato rispettosamente come «il dottore-, piuttosto che affettuosamente come il Berlusca. Chissà oggi come reagirà il..., diciamo il presidente, dopo il match con la Juventus. Molto dipenderà dal risultato: vittoria eguale a conferenza stampa, pareggio qualche confidenza, sconfitta fuga precipitosa. Alla Boniperti, per Intenderci. Giorgio Viglino I-a rabbia di Laudnip potrebbe esplodere oggi a San Siro
Persone citate: Agnelli, Berlusconi, Boniperti, Greg Norman, Gullit, Mendoza, Saveriano Ballestreros, Taveggia, Zavarov
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