Velasco, la Coppa Campioni per dar l'addio alla Panini

Velasco, la Coppa Campioni per dar l'addio alla Panini PALLAVOLO Stasera finale ad Atene con il Cska Mosca Velasco, la Coppa Campioni per dar l'addio alla Panini 1 piani del tecnico argentino che guiderà la Nazionale nei prossimi 4 anni DAL NOSTRO INVIATO ATENE — Dopo quattro stagioni alla guida della Panini, Julio Velasco passa la mano: la nuova dirigenza federale lo ha chiamato, per il prossimo quadriennio, alla nazionale maschile e il tecnico argentino ha accettato con entusiasmo. Ma, prima di assumere la direzione della squadra azzurra. Velasco vuole conquistare la Coppa Campioni due volte inseguita vanamente. Il trofeo che mai la Panini ha ottenuto è per Velasco l'ideale coronamento di quattro stagioni nelle quali per tre volte ha vinto lo scudetto (ed è in corsa per completare il poker) e prima ancora la Coppa Coppe. Vittoria questa che è venuta, nel 1986, contro un lotto di qualificate avversarie (Dinamo Mosca, Cska Sofia e Steaua Bucarest) proprio ad Atene, nello stesso impianto che stasera (ore 18 italiane) ospiterà la finalissima contro il Cska Mosca, detentore del trofeo. Il ricorso storico è beneaugurante: lo squadrone sovietico, mai battuto in manifestazioni ufficiali da una formazione italiana, è in pratica la nazionale, ma anche la Panini non scherza e ora che l'americano Partie ha assimilato gli schemi pare matura per ottenere un'affermazione storica. Velasco e i suoi giocatori sono concentratissimi: -Questa partita conta più di ogni altra cosa — dice ii tecnico —; poi da domani guarderemo ai successivi appuntamenti. La nazionale? A quella penserò poi. Prima devo raggiungere più traguardi possibili con la Panini-. L'argentino non vuol farsi distrarre ma il discorso az- zurro fatalmente gli viene riproposto. "A fine campionato parlerò di nazionale e saprete le mie convocazioni. Per adesso posso solo dire che ho accettato con entusiasmo quest'incarico: non mi nascondo le difficoltà né gli obbiettivi riassumibili nell'arrivare tra i primi sei ai mondiali del '90 e anche meglio alle Olimpiadi di Barcellona. Sono traguardi non facili, ma non avrebbe senso parlare di altri piazzamenti visto qual è il valore oggettivo della pallavolo italiana-. Aggiunge Velasco: 'Chi guida la nazionale non deve insegnare ai giocatori, questo è compito degli allenatori di club. Bisogna comportarsi come con gli stranieri che si prendono per quello che possono dare. Quindi la mia funzione sarà di selezionare i migliori, cercando di sfruttare i loro pregi. E non bisogna inseguire neppure modelli altrui. Inutile far riferimento agli Usa che stanno in ritiro mesi e mesi. Noi dobbiamo trovare un'altra strada per avere una nazionale egualmente forte. Gli allenatori contano per quello che vincono, non per il gioco che esprime la loro squadra-. Velasco parla con grinta, il divorzio da Modena non è semplice ("Sono amato e coccolato, ma voglio accettare il rischio-), però le difficoltà lo affascinano. Sa che tra gli allenatori italiani è stata criticata la sua scelta, non tanto perché qualcuno metta in discussione il suo valore, quanto perché non a tutti piace che sia uno straniero al timone dell'Italia. E anche per questo promette di non accontentarsi sentendo ormai, dopo sei anni nel nostro Paese, una parte di sé come italiana. -Afa adesso — conclude — c'è la Panini e c'è il Cska. Il pronostico ci è contro, noi non abbiamo l'abitudine a partite di questo livello. Ma abbiamo anche una gran voglia di dimostrare che il volley italiano è cresciuto, che i jnostri sacri non gli fanno più paura-. Giorgio Barberis Formazioni — Cska Mosca (all. Kondra): 1 Pantchenko, 4 Koutnetsov, 6 Koukhtin, 7 Sapega, 8 Tcheremisov, 9 Rounov, 10 Sorokolet, 11 Antonv, 12 Fomin. 13 Gordienko, 14 Losev. Panini Modena (all. Velasco): 1 Bellini. 2 Partie. 3 Ghiretti, 4 Bertoli, 5 Vullo, 6 Morandi, 7 Betti. 8 Merlo, 9 Bernardi. 10 Cantagalli, 11 Lucchetta. Arbitri: Margaritis e Manulakis (Grecia).