La Federconsorzi pronta a uscire da Bna

La Federconsorzi pronta a uscire da Bna Wallner: «La partecipazione non è indispensabile ma sottoscriveremo l'aumento» La Federconsorzi pronta a uscire da Bna MILANO — 'Non ritengo che la partecipazione di Federconsorzi in Bna sia indispensabile. La cosa veramente importante è come si gestisce questa quota. Comunque il problema della Banca Nazionale dell'Agricoltura è marginale rispello alla necessità di migliorare l'efficienza di Federconsorzi-. Questo ha dichiarato ieri Stefano Wallner, presidente di Confagricoltura, nel corso di un convegno a Roma. Poco dopo il presidente di Coldiretti. Arcangelo Lobianco, ha aggiunto: -Il consiglio di amministrazione di Federconsorzi sta facendo una valutazione complessiva di tutte le partecipazioni. Alla fine di questa valutazione si considererà se la partecipazione nell'Agricoltura risulti consona e redditizia o no-. Lobianco ha però precisato che -la decisione finale prescinde dalla partecipazione al prossimo aumento di capitale dell'istituto di credito, che Federconsorzi sottoscri¬ verà-. Quanto alla destinazione dell'eventuale acquirente del pacco di Bna, nel caso Federconsorzi decidesse di uscire, Wallner ha detto: ■Non compete a me parlare di cessioni. Non ho nessun motivo di vendere a questo o a quello, io penso solo a far diventare la Federconsorzi una grande organizzazione-. Che Federconsorzi avrebbe sottoscritto l'aumento di capitale di Agricoltura era noto, ora però sia Wallner che Lobianco, a capò dei due enti che controllare Federconsorzi, per la prima volta ammettono che l'ipotesi di cedere la partecipazione in Agricoltura è allo studio. La quota di Federconsorzi è certamente significativa, essendo la seconda per importanza, pari al 13%. Se questo pacco dovesse andare al Credito Italiano, la banca Iri potrebbe più che raddoppiare la sua presenza nella banca romana. La partecipazione dichiarata dal Credito alla Consob è pari al 7,64%, ma fonti di Borsa sostengono che Lucio Rondelll abbia già oltre il 10%. E la cosa non è inverosimile, dal momento che da diversi mesi il titolo dell'istituto di Auletta è al rialzo, il che dimostra chiaramente come sia da tempo oggetto di ordini costanti di acquisto. Ai primi di gennaio, l'ordinaria Bna quotava poco meno di 9000 lire; a fine febbraio, nei giorni del passaggio del pacco Gennari a Rondelli, il prezzo era oltre quota 13.100. Ieri, comunque, l'ordinaria ha messo a segno un altro progresso del 3,1%,. chiudendo a 13.350 lire. Segno che la corsa è ricominciata. I compratori possono essere più di uno, oltre al Credito. Certamente Auletta Armenise non è stato con le mani in mano, ma ha comperato. E non bisogna dimenticare qualche corrente speculativa, interessata ad essere presente in una vicenda che da tempo promette di essere movimentata. V. s.

Luoghi citati: Milano, Roma