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Romiti: fare profitto è una regola morale «Altrimenti l'impresa si mette fuori dal mercato» Romiti: fare profitto è una regola morale L'amministratore della Fiat al convegno su «Etica e politica» ROMA —In una libera economia/are profitto è una regola morale primaria per l'impresa. Un'impresa deve realizzare profitto, altrimenti si mette fuori dal mercato-. Lo ha ribadito ieri l'amministratore delegato della Fiat, Cesare Romiti, prendendo la parola al convegno su «Etica e politica alle soglie del XXI secolo», organizzato dal Club dei Club al Cnr. E' quindi etico fare profitto, mentre non è morale tenere in piedi imprese non efficienti che finiscono col danneggiare anche l'occupazione e incidere pesantemente sulla competitività del sistema. Il profitto, ha aggiunto Romiti, è l'unico metro per misurare l'accrescimento del benessere. Perciò l'impresa in perdita non va sussidiata col denaro della collettività, tranne quando ci sono serie prospettive di recupero. Altrimenti, l'aiuto diventa un fatto non etico. •Se poi — si è chiesto l'amministratore delegato della Fiat — non è il profitto in sé a costituire un problema, ma "l'eccessivo profitto", vorrei domandare che cosa significa "eccessivo": non mi sembra che fino ad oggi a questa domanda sia stata data una risposta qua7ititativa. espressa magari in termini percentuali. La realtà è che se l'impresa è condotta in modo eticamente corretto e professionalmente valido, deve essere considerata normale — e Oìiindi legittima — qualunque misura di profitto derivante dal rapporto fra prezzi e costi imposto dalla competizione sul mercato-. Tutto questo, ha precisato Romiti, naturalmente -nel rispetto delle regole di correttezza generale alle quali nessun imprenditore serio e onesto ha il diritto di sottrarsi-. Il discorso può diventare demagogico quando si fa riferimento al rapporto tra impresa e lavoratori. Il contrasto di interessi su questo terreno e naturale, ma nel nostro sistema esistono meccanismi di contrattazioni che sono l'unico strumento per trovare un equilibrio tra le diverse esigenze. Per questo, ha ribadito Romiti, -é essenziale il confronto con il sindacato e il confronto tra le parti ha effetti più efficaci delle regole di comportamento astratte-. In riferimento ad un altro aspetto della questione dei rapporti tra etica ed economia, e cioè la tutela della libera concorrenza. Romiti, riferendosi anche alla legge anti¬ trust in discussione al Parlamento, ha rilevato che essa «è uno dei cardini fondamentali di un sistema fondato sull'economia di mercato-. Tuttavia, è necessario evitare -di confondore la tutela della concorrenza, che è in ogni caso un fatto positivo per gli interessi generali, con la lotta aprioristica alle concentrazioni industriali-. Questa lotta può essere anche un fatto negativo perché -esistono dimensioni di impresa che sono indispensabili a ottenere sinergie nella produzione, nella ricerca, nella finanza e che spesso servono proprio a garantire quei requisiti di prezzo e di qualità richiesti dal mercato-. Ma ormai, ha concluso Romiti, c'è pure un'etica ecologica. Si tratta soprattutto di •sviluppare uno studio e una coscienza approfondita dei problemi e di creare e mettere in atto gli strumenti opportuni-. E in questo senso la tecnologia offre oggi garanzie più ampie per l'eliminazione delle lavorazioni pericolose e per la sicurezza. e. p. Cesare Romiti

Persone citate: Cesare Romiti, Romiti

Luoghi citati: Roma