Fiat, Trentin chiede chiarimenti sui comportamenti antisindacali

Fiat, Trentin chiede chiarimenti sui comportamenti antisindacali «Pregiudiziale» a qualsiasi trattativa sulle relazioni industriali Fiat, Trentin chiede chiarimenti sui comportamenti antisindacali Mirafiori Carrozzerìa: è già rottura con Firn e Uilm - Alfa Pomigliano: «L'accordo è probabilmente buono» TORINO — Trentin definisce "pregiudiziale» il raggiungimento di risultati nei colloqui che si stanno avviando in Fiat tra le direzioni di stabilimento ed i delegati sindacali sul "rapporto Formica», cioè sui presunti casi di violazione dei diritti dei lavoratori. Il leader della Cgil lo ha affermato ieri nella riunione dei delegati Fiom alla Fiat. Conversando con i giornalisti ha poi spiegato che •pregiudiziale- significa che la trattativa in corso a livello nazionale tra la Fiat ed i tre sindacati sulle relazioni industriali «in caso di mancati risultali aziendali, si svuoterebbe». Trentin ha evitato di parlare di eventuale rottura del negoziato nazionale ma ha sottolineato il rapporto che ci deve essere con i colloqui nelle aziende. Una posizione più rigida di quella che giovedì avevano espresso i dirigenti della Fiom (al termine della riunione con la Fiat) evidentemente preoccupati di non creare frizioni con la Firn e la Uilm. Queste "frizioni» ieri sono emerse in modo esplicito. Il delegato della Fiom alle Carrozzerie di Mirafiori, Nieddu, ha raccontato dalla tribuna che Firn e Uilm non si sono presentate all'incontro che la Fiom aveva chiesto alla direzione per cominciare la discussione sui casi riguardanti la Carrozzeria segnalati nel "rapporto Formica». Trentin ha commentato: "Da soli come Fiom, o con la Firn e la Uilm andremo avanti in questa battaglia per i diritti individuali». Questo tema è stato trattato anche dal segretario generale aggiunto della Fiom, Cerfeda, in una riunione di sindacalisti socialisti: «/ casi segnalati nel "rapporto Formica" — ha detto — sono circa 300. Noi non pensiamo che siano tutti verì;<ma la Fiat non può immaginare di venirci a dire che sono tutti falsi». I socialisti delia Fiom tuttavia non fanno un collegamento troppo rigido tra «casi» e trattativa nazionale sulle relazioni sindacali. Anzi, tengono a ricordare che nel luglio scorso, quando la Fiom non firmò l'accordo Fiat "la componente socialista era per la firma». La tesi di Trentin è la seguente: nel luglio scorso «anche per errori sciagurati della Fiom» il sindacato venne messo in un angolo perché si verificò lo scambio tra "una gratifica aberrante» e la mano libera lasciata alla Fiat per decidere sul governo del lavoro Dopo la campagna dei mesi scorsi sui "diritti individuali e le libertà sindacali» la Fiat è stata costretta a tornare sui suoi passi per affrontare con i sindacati i problemi delle relazioni industriali: "Questo — ha aggiunto — è un patrimonio da non spreca¬ re. Non possiamo accettare che la trattativa abortisca e che i diritti individuali e collettivi vengano dribblati». Nel corso della riunione dei delegati Fiom è affiorata anche la vicenda deU'Alfa di Pomigliano. Tra l'azienda ed i tre sindacati è stato siglato un accordo che prevede l'assunzione di 550 giovani e alcune modifiche dell'organizzazione del lavoro (mense a scorrimento, turni di notte per gli impianti a capitale intensivo, eccetera). La Fiom, a differenza della Firn e della Uilm, ha siglato con riserva ed ha chiesto una pausa di otto giorni per tentare di convincere i lavoratori che si oppongono all'accordo. Trentin ha detto: "L'accordo è probabilmente buono e le contropartite dell'azienda interessanti. Fero l'azienda si rifiuta di fare i conti con le difficoltà del rapporto tra sindacato e lavoratori». Cerfeda nella riunione dei sindacalisti socialisti della Fiom è stato meno diplomatico: "A Pomigliano è in atto una lotta sbagliata. Vorrei ricordare che in Campania abbiamo fatto uno sciopero generale contro la deindustrializzazione dell'area. Adesso ci troviamo per la prima volta di fronte ad un vero progetto industriale: la Fiat investe in innovazione tecnologica, i cassintegrati rientrano con un anticipo di due anni, si assumono 550 giovani. Nessuno può capire perché tutto questo debba essere respinto per non fare la mensa a scorrimento o dei turni di notte in alcuni reparti. Noi la firma sull'accordo di Pomigliano non la ritiriamo». Sergio Devecchi

Luoghi citati: Campania, Torino