Tre piste per il giallo

Tre piste per il giallo Tre piste per il giallo DAL NOSTRO INVIATO PIOMBINO (Livorno) — Vincenzo Pedone, pretore di Piombino: 'Finora, stando agli atti e alle prove raccolte, l'unicapista è quella dello squalo». Antonino Munafò, comandante del porto: 'Abbiamo due testimoni. Attendibili. Perché dovremmo cercare altrove?» Da Piombino insistono: nessun dubbio, un pescecane poco più di un mese fa ha inghiottito Luciano Costanzo, sub, 46 anni, sotto gli occhi del figlio Gianluca, e dell'ingegner Paolo Bader. • Le critiche degli esperti, le contestazioni mosse da Enrico Cappelletti, fotografo del mare, niente sembra scalfire le certezze dell'inchiesta. Continua Munafò: «Fra i sospetti avanzati c'è pure quello dell'assicurazione. Ma sono proprio i due testimoni a rendere impossibile la liquidazione del premio. Perché hanno raccontato che lui non è morto né sul lavoro, né per un incidente durante la pesca. E allora?». E Bader: 'Non è vera la storia dello squalo? Bene. Quali alternative ci sono?» Eppure, qualcosa nell'inchiesta si muove. A Piombino si parla e si sparla. Mille voci, neanche da riportare. A Firenze, invece, stanno facendo esami sofisticatissimi: analisi per trovare particelle anche infinitesimali dovute a un'esplosione. Per i risultati, però, occorre aspettare: 'richiedono parecchio tempo», avvertono i tecnici. E Antonino Costanzo, il procuratore della Repubblica di Livorno, avrebbe fatto sapere al Grl che 'fin dal primo giorno le indagini sono state mirate ad accertare tutte le possibili cause della morte. Quindi anche l'esplosione». Le certezze non son di tutti. Pure il figlio aveva detto: «E' stata una scena terrificante. Se mi avessero raccontato di una persona morta in questo modo, tra la bocca di uno squalo, non ci avrei creduto. Ma tutto si è svolto davanti ai miei occhi». p.s.

Persone citate: Antonino Costanzo, Antonino Munafò, Bader, Enrico Cappelletti, Luciano Costanzo, Munafò, Paolo Bader, Vincenzo Pedone

Luoghi citati: Firenze, Livorno, Piombino