I socialisti: non rinnoviamo i missili di Alberto Rapisarda
I socialisti: non rinnoviamo i missili I socialisti: non rinnoviamo i missili I leader internazionali non attaccano la Nato ma danno «fiducia a Gorbaciov» • Proposte per il Medio Oriente DAL NOSTRO INVIATO VIENNA — L'Internazionale socialista dice un secco no all'ammodernamento delle armi della Nato in Europa. Al termine di due giorni di discussione i capi dei partiti socialisti di tutto il mondo, compresi ovviamente quelli dei dodici Paesi europei direttamente interessati al problema, hanno votato all'unanimità una risoluzione che -respinge risolutamente qualsiasi idea di compensazione militare per i sistemi di arma che sono smantellati come parte del processo di disarmo. Noi abbiamo bisogno di un disarmo complementare, non di un disarmo compensativo-. In pratica, i socialisti hanno voluto dare una spinta ai diplomatici riuniti nello stesso palazzo, la reggia di Francesco Giuseppe, perché camminino spediti per concordare tra Est e Ovest le misure di fiducia e della trattativa per il disarmo delle armi non nucleari. Nel complesso, l'Internazionale socialista fa capire che crede nella buona volontà di Gorbaciov e invita i governi dell'Occidente a non perdere quest'occasione per «far cominciare una nuova era-. E' un invito che pesa, perché è stato sottoscritto, per citare i più importanti, anche da partiti socialisti che sono al governo in Francia, Italia, Spagna, Grecia oltre a quelli dei Paesi nordici. I capi dei partiti dell'Internazionale socialista sperano inoltre che il negoziato per il disarmo si avvìi anche per le armi nucleari tattiche con raggio di azione sotto i 500 chilometri, oltre che per le forze convenzionali. "E' il tempo del negoziato, non della modernizzazione-, ovvero non si può aggirare lo spirito della lettera del trattato Itf, compensando l'abolizione dei missili con la modernizzazione dei mezzi a medio raggio, sta scritto nella risoluzione. Ha chiarito il segretario della commissione per il disarmo dell'Internazionale, l'italiano Paolo Vittorelli: «E' slato proprio un governo conservatore come quello tedesco a chiedere di rinviare la scella occidentale sull'ammodernamento, e di continuare a discutere. Il messaggio che da qui lanciamo ai governi è: mandate avanti gli accordi che avete concluso e proseguite. In passato sono slate create sedi di discussione ma non s'è poi fatto più nulla-. C'è evidente nell'Internazionale socialista la volontà di presentare soluzioni mediane equilibrate. Così propone di ridurre le armi offensive convenzionali come carri armati, trasporti corazzati di truppe (di cui abbonda il Patto di Varsavia) ma anche elicotteri di cui abbonda la Nato. La riduzione degli armamenti all'Est voluta da Gorbaciov, «è un segno positivo che va valutato per la sua importanza-. Il documento propone anche la creazione di una fascia in cui vengano eliminati o ridotti i sistemi di arma esistenti. «Non è comunque un documento contro la Nato» assicura Vittorelli, il quale annuncia che il 5 e 6 giugno si terrà a Roma una riunione della sua commissione alla quale saranno invitati esperti dell'amministrazione americana e di quella sovietica. Anche sull'atteggiamento da tenere in Medio Oriente l'Internazionale ha detto la sua. Sono posizioni che non coincidono chiaramente con quelle della Nato? Bettino Craxi ha risposto: «Infatti non siamo esattamente la Nato e poi qui ci sono attorno al tavolo anche Paesi neutrali e di altri continenti». «Il legittimo rappresentante del popolo palest inese è l'Olp — ha detto Craxi alla commissione per il Medio Oriente, alla quale non è intervenuto l'israeliano Shimon Peres —; è noto che nell'Olp ci sono posizioni radicali, ma nella sua posizione ufficiale è un interlocutore disponibile per un negoziato risolutore». In pratica, la proposta è di fare risolvere il problema palestinese dal confronto diretto degli interessati, e cioè Israele, l'Olp e la Giordania. Mentre Stati Uniti e Unione Sovietica sarebbero i garanti dell'eventuale accordo. Questo, almeno, è quanto ha sostenuto Craxi nel suo intervento. Alberto Rapisarda
Persone citate: Bettino Craxi, Craxi, Gorbaciov, Paolo Vittorelli, Shimon Peres, Vittorelli
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