Il disgela inciampa su una spia

Il disgela inciampa su una spia Usa-Urss, scambi di accuse per il diplomatico espulso da Washington Il disgela inciampa su una spia NOSTRO SERVIZIO MOSCA — A dispetto del clima idilliaco che regna ora tra Stati Uniti e Unione Sovietica, negli ultimi giorni i due Paesi si parlano con un linguaggio degno dei tempi migliori della guerra fredda. Lo spionaggio tra le due superpotenze sembrava un metodo ridimensionato, ma gli americani mercoledì notte dicono di aver pescato con le mani nel sacco il tenente colonnello delle Forze armate sovietiche, nonché addetto militare dell'ambasciata dell'Urss a Washington, Juri Pakhtusov. Le versioni fornite da Mosca e da Washington sono ovviamente contrastanti. Secondo gli Stati Uniti. Pakhtusov sarebbe entrato in possesso di documenti relativi alla protezione dei sistemi informatici del governo americano e di altre informazioni segrete contenute nei suoi sistemi computerizzati, fornitegli da un anonimo impiegato statunitense che lavora in una ditta informatica sotto contratto con il governo. Dopo sei mesi di sorveglianza, l'Fbi ha deciso mercoledì di entrare in azione arrestando il tenente colonnello espulso il giorno seguente e dichiarato persona non gradita per essersi dedicato ad attività incompatibili con il suo status di diplomatico — un eufemismo impiegato per evitare il termine spionaggio. Mosca ha replicato invece che le cose sono andate in tutt'altro modo. Il diplomatico sovietico si era recato nell'appartamento di un suo conoscente americano nello stesso stabile dove risiede anche Pakhtusov, quando alcuni agenti americani lo hanno costretto a tornare in casa i per portarlo poi di forza — e ammanettato — negli uffici dell'Foi. Gli agenti non gli hanno permesso né di identificarsi, né di far valere la sua immunità diplomatica, e tantomeno di mettersi in contatto con la propria ambasciata, quando negli Stati Uniti perfino un assassino—commenta la Tass — ha il diritto ad una telefonata. Trasportato in tuta e pantofole al reparto dell'Fbt, Pakhtusoy h'à ricevuto lusinghière offerte di denaro in cambio della sua collaborazione, e soltanto dopo ripetuti dinieghi gli hanno perrrtesso di chiamare il consolato, scoraggiati di fronte alla sua granitica fedeltà. La reazione ufficiale sovietica è immediata, e l'ambasciata dell'Urss parla ora di deliberata provocazione contro un suo diplomatico, protestando risolutamente presso il Dipartimento di Stato americano. Ieri a Mosca, il portavoce del ministero degli Esteri sovietico ha usato termini più duri, definendo l'espulsione del tenente colonnello una rozza provocazione, opera di coloro che non gradiscono il miglioramento dei rapporti tra le due superpotenze. Tuttavia, pur avendo affermato che con l'espulsione di Pakhtusov gli:Stati Uniti si assumono tutta la responsabilità di ciò che accadrà in futuro, il portavoce per il momento non ha fatto menzione dì nessuna misura di rappresaglia. D'altra parte il Dipartimento di Stato americano si è affrettato ieri a dichiarare che il caso di Pakhtusov è un incidente isolato, e che Washington non vorrebbe creare le condizioni perché diventi necessario rendere pan per focaccia. p.d.f.

Persone citate: Juri Pakhtusov, Pakhtusov