«Dimostrazione di vitalità» di Renzo Villare

«Dimostrazione di vitalità» «Dimostrazione di vitalità» Intervista con Sergio Pininfarina - «L'arrivo della Aliante in Europa è un segno di fiducia» - Il problema Giappone DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA—Al Salone, nel suo stand, dove spiccano una Ferrari F 40 e due Cadillac Aliante, abbiamo incontrato Sergio Pininfarina, non presidente della Confindustria per un giorno, ma protagonista dell'industria automobilistica mondiale. — Quali sono le sue impressioni su questo salone? •E' l'ennesima dimostrazione della vitalità dell'automobile in tutte le sue forme, vecchie e nuove. Si vedono infatti novità nei veicoli tradizionali e d'avanguardia come la nuova Mercedes e il bolide dell'Alfa Romeo; nel rinnovo di importanti modelli di grande serie; nella crescente affermazione di veri e propri veicoli multiuso». — Parliamo di Pininfarina azienda. Come va l'andamento economico? 'Buono. Nel 1988 otteniamo lo slesso positivo risultato del 1987 che era slato di 361 miliardi di fatturato e 16 di utile, nonostante una minore produzione, ma soprattutto ci confortano le prospettive '89». — Cosa rappresenta il programma Aliante Europa? 'L'Atlante Europa è un fatto significativo. Per noi rappresenta il conseguimento di un importante risultalo. E' la prima volta che un'auto americana, con carrozzeria disegnata e costruita in Italia, viene venduta anche in Europa. Questo è importante per noi, perché oltre a segnalare la strategia Cadillac di aumentare la sua presenza in Europa, conferma la fiducia degli americani e nostra nel prodotto». —Piriinfarina industriale e presidente degli industriali privati italiani. Le vendite di auto continuano a crescere, i giapponesi in¬ calzano in Europa. Com'è la situazione? 'L'automobile è uno dei prodotti più importanti e significativi sotto ogni aspetto per il nostro continente e l'incremento delle vendite lo dimostra. I giapponesi: la loro grande espansione ha toccato prima gli Usa e, stabiliti certi livelli di autolimitazione, si è poi scaricata sul resto del mondo, Europa esclusa. Ora si è entrati nella terza fase, con obiettivo l'Europa. La penetrazione può avvenire in due modi: l'esportazione di auto dal Giappone e la costruzione di veicoli giapponesi in Europa. La prima va gestita dalla Cee che deve correggere l'eccessivo divario della bilancia commerciale con Tokyo come hanno fatto qualche anno fa gli americani. La seconda deve avvenire con regole accettabili sia per l'Europa, sia per il Giappone. La Cee deve pretendere condizioni di eguaglianza fra gli Stati membri e fissare bene il valore del contenuto locale, e questo non è mai avvenuto. Non è solo una questione quantitativa, ma qualitativa. Quando i giapponesi investono in Europa devono creare prodotti frutto di vera collaborazione anche in campo progettativo, di ingegnerizzazione e di qualità nell'indotto». — Al proposito, cosa pensa dell'atteggiamento di Londra che continua ad autorizzare fabbriche giapponesi in Inghilterra? 'E' un problema, ma sono ragionevolmente ottimista. E' maggiore l'interesse della Gran Bretagna di stare nell'Europa che fuori dall'Europa. In questo momento sfruttano opportunità commerciali che non potrebbero attuare se fossero completamente inseriti». Renzo Villare

Persone citate: Pininfarina, Sergio Pininfarina