Terzo mondo, ora ci prova Bush

Terzo mondo, ora ci prova Bush Per ridurre i debiti un piano preparato dal ministro del Tesoro Brady Terzo mondo, ora ci prova Bush Alle banche Usa sarà chiesto di rinunciare ad una quota dei crediti in cambio di garanzie sulla parte residua - Agevolazioni fiscali agli istituti che accettano - Chiesta la collaborazione del Giappone DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Bush ha deciso di alleggerire il debito del Terzo mondo, mantenendo le promesse elettorali. Il presidente intende chiedere alle grandi banche di rinunciare a una parte dei loro crediti, garantendo loro in cambio la restituzione di quella rimanente, la più sostanziosa. Bush abbandonerebbe inoltre ogni opposizione ad aiuti governativi della Cee o del Giappone al Terzo mondo. Il piano Baker, cosiddetto dal nome dell'ex ministro del Tesoro e attuale segretario di Stato, verrebbe pertanto sostituito da un nuovo piano, detto Brady dal nome del suo successore. Brady ha presentato il progetto al presidente ieri, n nuovo ministro del Tesoro mira a ridurre gli oneri dei Paesi in via di sviluppo da un lato e a mobilitare le istituzioni finanziarie dall'altro. Le misure di Brady non sono ancora state rese note ufficialmente, ma le principali sarebbero queste. 1) Tagli del debito dei Paesi poveri caso per caso fino a un massimo del 30 per cento. 2) Garanzia intemazionale, della Banca Mondiale e forse anche del Fondo Monetario, che il debito verrà ripagato. 3) Agevolazioni fiscali alle grandi banche che concederanno nuovi prestiti. Nel piano Brady avrebbe un ruolo rilevante il Giappone, che sottoscriverebbe parte della garanzia internazionale: ma l'onere della garanzia ricadrebbe anche sugli Stati Uniti, che finanziano al 20 per cento circa la Banca Mondiale e il Fondo Monetario. Forte delle sue eccedenze, il Giappone si è detto pronto anche all'assistenza bilaterale. n sottosegretario al Tesoro, David Mulford, che aveva partecipato all'elaborazione del piano Baker, ha dichiarato che la nuova strategia dovrebbe indurre i capitali fuggiti dal Terzo mondo a rientrarvi almeno parzialmente. ■ Tra Tokyo e questo recupero di ricchezza interna la situazione dovrebbe migliorare- ha detto. Forse, per anticipare l'eventuale opposizione del Congresso al piano Brady, Mulford ha aggiunto che il rilancio del Terzo mondo è nell'interesse degli Usa: -Abbiamo perso 75 miliardi dì dollari di esportazione sui suoi mercati a causa della sua crisi- ha notato. Dapprima Bush intendeva rinviare il piano Brady fino alla riunione di aprile del Fondo Monetario a Washington. Lo ha indotto a stringere i tempi la tragedia del Venezuela, dove l'austerità ha scatenato torbidi in cui sono morte oltre 300 persone, n presidente ha temuto sollevazioni anche negli altri Stati sudamericani. Bush è preoccupato anche dal rialzo dei tassi d'interesse negli Stati Uniti, che comportano un aggravio nei rimborsi dei Paesi in via di sviluppo. Se il deficit del bilancio dello Stato Usa non verrà ridotto questa tendenza si accentuerà nei prossimi mesi. Nel bilancio di previsione, il presidente ha calcolato che il deficit nel '90 sarà meno di 100 miliardi di dollari, ma il Congresso afferma che sarà di 131 miliardi. E' bastato questo dato ieri a fare salire il dollaro e a fare scendere la Borsa. n Congresso ha protestato perché l'amministrazione ha contribuito a un prestito di emergenza al Venezuela e ne contempla un altro all'Argentina, che è in ritardo di sei mesi nel pagamento degli interessi. e. c.

Persone citate: Baker, Brady Terzo, Bush, David Mulford, Mulford, Washington ? Bush