Racconigi in tv difende Serena di Giuseppe Grosso

Racconigi in tv difende Serena Ieri sera il paese ha chiesto che la bimba non venga allontanata Racconigi in tv difende Serena In municipio, davanti alle telecamere di Samarcanda, tutti schierati con i coniugi Giubergia: «Chiediamo un atto di pietà» - Il «padre» ammette: «Ho sbagliato, ma non possono togliermi la bambina» - Il giudice dei minori di Torino: «Non si è presentato al test per la paternità naturale, inevitabile quanto è accaduto» DAL NOSTRO INVIATO RACCONIGI—n paese, davanti alle telecamere di Samarcanda, si presenta unito a sostenere le ragioni «sostanziali» della famiglia Giubergia che ha adottato con metodi non legali la piccola filippina Serena Cruz. Il salone d'onore del municipio è troppo piccolo per ospitare tutti: gran parte della popolazione è in piazza per seguire la trasmissione di Raitre su uno schermo gigante. Francesco Giubergia ammette il suo errore, ma chiede comprensione: «Ho sbagliato a dichiararmi padre naturale di Serena, però adesso è in gioco la felicità della bimba, del fratellino Nazzario. Non possono separarli». H parroco è con lui, come il sindaco democristiano, come l'ex sindaco comunista, fra gli applausi degli abitanti. Samarcanda invita alla riflessione, cerca con gli esperti in studio una soluzione a una vicenda che da tre giorni fa discutere l'Italia intera. Al pubblico televisivo è offerta la testimonianza dei giudici del tribunale dei minori di Torino. «La storia non è come la spiegano oggi i coniugi Giubergia. Quando il signor Francesco si dichiarò padre naturale ci furono subito dei sospetti. Infatti è un copione che si ripete spesso in questi casi. Abbiamo detto subito che, se si fosse accertato il contrario, avrebbero perso la bambina; dice il procuratore della Repubblica Oraziana Calcagno. Al momento di sottoporsi alla prova del sangue, il padre non si presentò. «Ciò che è accaduto dopo era inevitabile; continuano i giudici. Torna la diretta su Racconigi, il paese ha accolto male le parole dei magistrati, il sindaco si chiede se questa è giustizia. In studio un avvocato suggerisce una soluzione: facciano, i coniugi Giubergia, la procedura regolare, la loro idoneità all'adozione dovrebbe essere scontata. E nel frattempo? Serena rimanga con loro, è chiaro che sta bene in quella famiglia, la testimonianza del paese è la prova lampante. Ma un altro giudice in studio, Paolo Vercellone, ricorda che la legge non ammette deroghe. «Nelle adozioni internazionali perderemmo credito, interi Stati ci chiuderebbero le porte in faccia, proprio quelli come il Brasile che ci hanno dato atto che i nostri genitori adottivi arrivano con tutte le carte in regola'. Insomma, un'immagine onesta del fenomeno, senza commerci, né scappatoie. La legge filippina, promulgata dopo la dittatura di Marcos—una legge democratica, ribadisce 11 giudice — doveva essere rispettata Durante la trasmessione viene citato l'articolo di Ferdinando Camon, pubblicato ieri da La Stampa: Amore contro amore. «Ho sbagliato, devo pagare io, non devono essere condannati i bambini", grida Francesco Giubergia Cosa accadrà — si chiede il conduttore — se 1 giudici vorranno applicare la legge? n paese ha detto, con manifestazioni e petizioni, che si opporrà al tentativo di separare Serena dai «genitori». Pacificamente, come ha fatto finora Ma il futuro è un'incognita. Per ora — si chiarisce — la bimba rimane dov'è perché malata. E poi? Mentre la trasmissione prosegue con altri servizi, i centrali¬ ni per gli interventi del pubblico si fanno «bollenti». «Siamo sommersi di telefonate a favore dei coniugi Giubergia', riferiscono dallo studio. Altre immagini e testimonianze da Racconigi: un abitante: «Quarantasei anni fa sono stato abbandonato, senza adozioni, né affidamenti. Faccio gli auguri ai Giubergia, lasciategli la bambina». Un ragazzino delle medie: «Vogliamo che Serena rimanga con noi». Un racconigese: •Non bastano nove mesi per avere un bambino, io ci ho messo sette anni». Ancora il parroco: «M'inchino davanti alla legge, ma chiediamo un atto di pietà, di clemenza'. D. padre: «Consegnerò Serena, ho fiducia in Dio». Attraverso il telefono sono arrivate molte domande, soprattutto di donne: Chi sono i genitori? Erano proprio in miseria? Cento telefonate hanno invocato misericordia una sola ha parlato di legge che dev'essere rispettata ad ogni costo. Giuseppe Grosso Serena Giubergia

Luoghi citati: Brasile, Italia, Racconigi, Raitre, Torino