A Varsavia un Senato libero

A Varsavia un Senato libero L'accordo tra regime e opposizione per un voto con più partiti A Varsavia un Senato libero Nella Dieta il pc manterrà invece la maggioranza - Per il nuovo ramo del Parlamento potrà essere candidato chiunque venga designato da un gruppo politico o raccolga cinquemila firme di sostenitori Elezioni libere in Polonia, modellate sullo schema delle democrazie occidentali con tanti partiti in lizza. E' la clamorosa proposta lanciata dal governo di Varsavia per sbloccare i negoziati della «tavola rotonda» fra potere comunista ed opposizione che erano arenati sul tema controverso delle elezioni legislative. Ieri, a tarda sera, l'annuncio di un membro del Politbjuro, Janusz Reykowski: è stato raggiunto l'accordo con l'opposizione sulla proposta del regime che, se sarà realizzata, segnerà una svolta per i Paesi dell'Est europeo. Tramonta il monopolio del partito unico ed il rapporto unidirezionale tra regime e ideologia marxista dovrà tenere conto degli umori di un'assemblea parlamentare. L'accordo riguarda la creazione di una seconda Camera da affiancare ai 460 deputati del Sejm. la Dieta nazionale creata nel dopoguerra dove siedono i rappresentanti delle tre formazioni ufficiali, il partito operaio unificato (Poup) ed i due alleati satelliti del movimento rurale e dell'azione democratica. Limitata in passato a registrare da fedele notaio le decisioni del regime con rari sussulti di critica, essa si apprestava tuttavia ad un significativo salto di qualità sulla scia del progetto che il generale Jaruzelski ha suggerito di recente alla delegazione di Lech Walesa. Volete essere presenti in Parlamento, chiedete di partecipare in prima persona ai dibattiti politici? Ebbene, noi ci terremo il 60 per cento dei seggi e voi avrete mano libera nell'occupare il resto. Ecco quindi le cosiddette elezioni «non conflittuali», il pc e soci da una parte, l'op¬ posizione variegata dall'altra, con ciascuno dei due blocchi da votare separatamente, non mettendoli cioè a confronto diretto. Ieri, la bomba a sorpresa. Le autorità accettano il principio della libera contesa elettorale però circoscritto alla Camera alta, un Senato insomma da riempire con due senatori per ognuno dei 50 Voivodati (province) polacchi che verrebbero designati con il sistema proporzionale. Si avranno allora due consultazioni congiunte però asimmetriche: precostituite per la vecchia assemblea in quanto la divisione degli schieramenti e la spartizione dei seggi verrebbero stabilite a priori, indipendentemente dal risultato delle urne, aperte invece al responso popolare nel caso del futuro Senato. Nella Camera dei deputati il pc manterrebbe la maggio- ranza, anche se non più assoluta, mentre rischia il collasso fra i senatori. Infatti, stando ad un sondaggio d'opinione di poche settimane fa, il voto in libera uscita dei polacchi dopo anni di costrizioni e minacce di rappresaglie verso chi osava sottrarsi al dovere di sostenere il regime con valanghe di sì, sarebbe assai punitivo, al massimo il cinque per cento di consensi al poup. Sullo squilibrio parlamentare veglierà da garante il presidente Jaruzelski con funzioni esecutive di tipo mitterrandiano (nomina del premier, scioglimento delle Camere), nel 1990 però le elezioni bicamerali saranno del tutto libere. Potrà essere candidato al Senato chiunque venga designato da un gruppo politico o sociale, oppure riesca a raccogliere 5000 firme di sostenitori della sua candidatura. Il portavoce di Solidarnosc ha riferito che le elezioni per 1 due rami del Parlamento si terranno contemporaneamente e in linea di massima è stata fissata la data del 4 giugno per il primo turno e il 18 giugno per il ballottaggio nelle circoscrizioni dove i candidati non hanno raggiunto la percentuale del cinquanta per cento. La proposta di legge verrà sottoposta alla Dieta per l'approvazione già la settimana prossima. Ma è ancora in discussione la ripartizione dei poteri tra le due Camere: secondo Reykowski al nuovo Senato dovrebbero essere demandate questioni attinenti economia e diritti civili; secondo altri invece gli spetterebbe un «diritto di veto» sulle decisioni della Dieta Piero de Garzarolli

Persone citate: Janusz Reykowski, Jaruzelski, Lech Walesa, Piero De Garzarolli

Luoghi citati: Polonia, Varsavia