Lo squalo di Pierangelo Sapegno

Lo squalo Lo squalo no: è inutile, non lo trovate più». E come facevano a saperlo? Gianluca, ammette Munafò, "non piange mai-. Sembra nervoso, aggressivo: •Ma questo è naturale-, dice il comandante: "Perché il suo problema in quel momento era quello di non essere creduto-. Però, racconta pure che lo squalo ha fatto due o tre giri intorno al babbo, e che il babbo gridava aiuto. Il giorno dopo si corregge: certo, s'è mai visto uno squalo bianco che ruota attorno alla preda? E un sub che riesce a urlare nonostante il boccaglio? Non importa. Munafò continua a capirlo: -E' un ragazzo, può aver colorato di avventura una scena tragica». E' storia vera, dicono tutti. Parte l'inchiesta, e viene ricostruito l'attacco. Immaginate la scena. Ancora Munafò: "Due aggressioni frontali. E lo squalo viene respinto. Al terzo, s'è posizionato sul fianco destro e ha attaccato all'emitorace sinistro». Tutto lo conferma, dicono gli inquirenti: la cintura strappata è quella sinistra; i morsi (di 2 cm, s'è detto) sulla cinghia dei piombi sono a sinistra; e anche le stranezze, "sembrerà un controsenso, ma alla fine sostengono la credibilità dei fatti». Ecco le stranezze: possibile che si trovano solo tre brandelli grandi come chicchi della tuta? Lo squalo graffia la cintura, ma divora la tuta? Perché i due testimoni hanno sempre ammesso di non aver visto sangue? Perché tutto il materiale ritrovato era affastellato lì vicino? Afferma Munafò: -Sono le contraddizioni della verità. Proprio perché niente è stato montato, ricostruito, inventato». E' una tesi. Ma ce n'è un'altra, più inquietante. Enrico Cappelletti, sub di fama internazionale, fotografo di mare, ci ha lavorato sopra per un mese intero e ha preparato un reportage che uscirà sulla rivista «Aqua». Lui è categorico: "Non è stato uno squalo, non può essere stato uno squalo». Spiega: "Io ho ricostruito la scena con le foto, le immagini riprese sott'acqua, e gli oggetti ritrovati. Ebbene: non combaciano i tagli dei denti, perché sia avvenuto come hanno raccontato loro doveva essere un animale gigantesco, come non ne esistono-, E forse c'è qualcosa di più: la cintura dei piombi recuperata chiusa, dalle foto sembra avere una circonferenza troppo piccola: 80 centimetri, mentre quella della vittima sarebbe stata di novanta. Com'è possibile? Ce n'è per aprire un giallo. Luciano Costanzo aveva due assicurazioni di 50 e 27 milioni, per incidenti sul lavoro o sulla pesca: "Difficilmente pagabili-, sostiene Munafò, •e proprio per via delle testimonianze del figlio e di Bader». Costanzo, lo rimpiangono gli amici del porto. L'ingegner Bader è tornato a Napoli, dove vive e lavora. Gianluca ora ha un lavoro. Piombino, intanto, parla e sparla. Una voce anonima, una delle tante: "Luciano l'hanno visto in Francia, vivo tranquillo». I carabinieri smentiscono: "Non ci sono prove, e finché non ci sono prove è una calunnia». Verissimo, come no. Però, adesso non si può cominciare a credere che anche lo squalo potrebbe essere stato calunniato? Pierangelo Sapegno

Persone citate: Bader, Enrico Cappelletti, Luciano Costanzo, Munafò

Luoghi citati: Francia, Napoli