Scaparro: «Ultimo anno con il Teatro di Roma»

Scaparro: «Ultimo anno con il Teatro di Roma» Il direttore artistico ha presentato i suoi ultimi progetti Scaparro: «Ultimo anno con il Teatro di Roma» Collaborerà alla scelta del successore • La prossima stagione all'insegna dell'«ltalia delle lingue» ROMA — Maurizio Scaparro, che dal maggio del 1983 è la mente creativa dello Stabile di Roma, lascerà 11 31 agosto dell'anno prossimo l'incarico di direttore artistico del Teatro di Roma per dedicarsi ad un progetto personale che annuncerà tra un paio di mesi: -Non voglio per ora parlare di quello che farò "da grande"!: Nel frattempo, mentre sul palcoscenico dell'Argentina si replica con successo Una delle ultime sere di Carnovale di Goldoni, si dedicherà, prima di tutto, alla preparazione di Adriano, ritratto di una voce che (nell'adattamento di Jean Lannay del romanzo di Marguerite Yourcenar) lo stesso Scaparro proporrà in luglio sullo sfondo della Villa Adriana di Tivoli. Di questo spettacolo è, tra l'altro, prevista anche una autonoma versione televisiva realizzata in co-produzione tra Raidue, Telfrance e Intertel. L'abbandono di Maurizio Scaparro e i programmi predisposti dal Teatro di Roma fino all'agosto del 1990 sono stati ieri mattina illustrati dal presidente dello Stabile, Diego Gullo, e dallo stesso direttore artistico in una affollata conferenza stampa alla quale erano presenti, oltre ai rappresentanti degli sponsor pubblici (Comune, Provincia e Regione), anche quelli delle principali istituzioni di spettacolo della Capitale: dall'Opera all'Accademia di Santa Cecilia, dall'Associazione critici teatrali all'Istituto del Dramma Italiano, dal Teatro Eliseo all'Ente Teatrale Italiano. «E" con gioia — ha detto Maurizio Scaparro — che ho accettato di prolungare di un anno il mio legame con il Teatro di Roma, che sarebbe dovuto scadere nel prossimo maggio, e pertanto potrò completare il programma che mi ero proposto di realizzare. Io credo, comunque, nelle istituzioni pubbliche e ritengo sia un atto di debolezza ritenere che si possa soltanto con le iniziative private comporre quel quadro che si chiama teatro italiano e teatro europeo. Gli slabili pubblici devono essere soprattutto luoghi di approfondimento culturale e no7i si può pensare che i direttori artistici debbano diventare delle dame di San Vincenzo che operano gratuitamente in cambio della disponibilità del loro tempo'. E dopo questo polemico riferimento al «caso BaudoStabile di Catania», Maurizio Scaparro ha sottolineato che »quella del direttore artistico degli stabili è una professione faticosa che va assolta a tempo pieno, e lo dico perché nei prossimi diciotto mesi dedicherò tutto il mio tempo al Teatro di Roma per rafforzare la sua vocazione mediterranea». Nella sua dettagliata esposizione il presidente dello stabile romano, Diego Gullo, ha sottolineato che il consiglio di amministrazione dell'Ente aveva offerto a Maurizio Scaparro il rinnovo del contratto triennale 198991 e che l'accordo raggiunto consente di garantire stabilità all'attività e all'organizzazione del Teatro di Roma che tra l'altro sta per assumere una nuova veste giuridica trasformandosi in Associazione Teatro di Roma. 'Il successore — ha precisato Diego Gullo — sarà scelto in collaborazione con lo stesso Scaparro poiché non si vuole disperdere il patrimonio culturale faticosamente costruito negli ultimi anni. Oli avversari del Teatro di Roma, se ce ne sono, non pensino pertanto che l'Argentina possa diventare terra di conquista o trasformarsi in una nave da arrembaggio. La nuova direzione artistica dovrà essere affascinante ed intelligente come lo è stata quella di Scaparro e per questa ragione la designeremo insieme'. La prossima stagione invernale 1989-90 dell'Argentina è stata predisposta all'insegna dell'«Italia delle lingue» e prevede la ripresa di due spettacoli, uno di origine veneziana (Una delle ultime sere di Carnovale di Goldoni), e uno napoletano (Pulcinella di Manlio Santanelli da Roberto Rossellini con Massimo Ranieri) e l'allestimento di due novità. Una romana, ma non ancora definita, che sarà affidata alla regia di Maurizio Scaparro, mentre la seconda riguarderà un classico della lingua fiorentina: La mandragola, di Niccolò Machiavelli, con la regìa di Dario Fo che proprio l'altro Ieri ha comunicato la sua disponibilità. In collaborazione con l'Associazione Critici Teatrali e con l'Istituto del Dramma Italiano n Teatro di Roma non trascurerà la drammaturgia contemporanea: sono previsti nel corso della stagione '89-90 gli allestimenti di quattro novità di cui tre andranno in scena al Teatro Flaiano e uno al Teatro Argentina. In concomitanza con i mondiali di calcio del 1990 il Teatro di Roma ha progettato una «Festa del Mediterraneo» durante la quale verranno presentati spettacoli teatrali e musicali, in prima assoluta, provenienti da Francia, Spagna, Turchia e Grecia. Oltre all'Argentina gli spettacoli della «Festa del Mediterraneo» saranno ospitati nei Teatri romani di Ostia Antica, Ferento e Minturno. Ernesto Baldo