Elliott e Casagrande, «arrivano i nostri» per due squadre in difficoltà

Elliott e Casagrande, «arrivano i nostri» per due squadre in difficoltà Elliott e Casagrande, «arrivano i nostri» per due squadre in difficoltà L'inglese del Pisa ha giocato domenica a Genova dopo tredici mesi di stop e Boskov l'ha definito «il miglior colpitore di testa del campionato» PISA — Il Pisa ha ritrovato Paul Elliott, il suo difensore dì colore, e l'ha ritrovato proprio nel momento più delicato quando si appresta a tentare la non facile impresa di abbandonare la penultima posizione in classifica e di risalire, entro il 25 giugno, al quint'ultimo posto, n gigante di Londra non ha avuto fortuna nella sua trasferta in Italia ma ora che ha superato il grave infortunio al ginocchio può pensare a prospettive nuove e impensabili. La gara con la Sampdoria ha dimostrato che Elliott, al rientro dopo tredici mesi di assenza dai campi, è un difensore di grande interesse: in questa occasione si è imposto all'attenzione generale e ha ottenuto eccellenti valutazioni. Per alcuni critici è stato addirittura fra i migliori in campo. L'allenatore doriano Boskov l'ha definito "il miglior colpitore di testa visto in campionato: Un risultato importante trattandosi della prima gara dopo la lunga sosta, tanto più che a Genova Bolchi non lo ha utilizzato come stopper ma come libero, ruolo nel quale Elliott ha messo in mostra anche buone doti tecniche oltre alla potenza che già si conosceva. Paul Elliott è cresciuto ridi'Aston Villa, il presidente del Pisa Anconetani, che aveva ricevuto buone informazioni su di lui, lo ingaggiò nell'estate del 1987. H difensore ha 23 anni, è alto un metro e 90, possiede un carattere mite, quasi in contrasto con l'imponente fisico. Cominciò benissimo la sua avventura italiana con la maglia del Pisa. Anconetani, che l'aveva pagato poco più di 600 milioni e che gli aveva fatto firmare un contratto di tre anni, era raggiante. Per il presidente la sicurezza di aver fatto un'altra scoperta, l'ennesima dopo quelle di Berggreen, Kieft e Dunga. n 3 gennaio dello scorso anno, durante la gara interna contro il Cesena, il brutto incidente: lesione al legamento incrociato anteriore del ginocchio sinistro. La diagnosi impose l'intervento ed un lungo periodo di riabilitazione. Elliott fu operato dal professor Dundy di Londra, al centro di Villeshall, specializzato nella traumatologia sportiva. Il recupero è stato lento anche perché Anconetani ha preteso una guarigione assoluta, perfetta. Cosi il giocatore non ha affrettato i tempi, è stato cauto nell'approccio con il pallone, è rientrato in prima squadra soltanto quando si è sentito sicuro della ritrovata integrità. Al termine della gara con la Sampdoria, felice per la ritrovata condizione fisica che gli ha fatto dimenticare anche la sconfitta, Elliott ha dichiarato: "Ho un obiettivo davanti a me, quello di conquistare una maglia da titolare nella nazionale inglese ai campionati mondiali del "90». Renzo Castelli Il brasiliano dell'Ascoli è tornato in Italia dopo l'infortunio di agosto: «Voglio giocare le ultime partite per contribuire alla salvezza» ASCOLI — «7n Brasile ho effettuato una scrupolosa rieducazione. Ora il ginocchio sta molto meglio e non vedo l'ora di riprendere l'attività dopo tanti mesi di assenza. Il peggio fortunatamente è alle spalle. Ho seguito da lontano il campionato italiano e l'Ascoli, la mia squadra. Purtroppo siamo ultimi in classifica ma niente è ancora compromesso: mi piacerebbe rientrare per disputare le ultime partite e contribuire a raggiungere la salvezza». Sono parole di Walter Casagrande, il centravanti brasiliano dell'Ascoli, tornato nelle Marche dopo un mese e mezzo trascorso a San Paolo. Casagrande (26 anni) è reduce da due interventi chirurgici al ginocchio sinistro in due mesi. In questo torneo non ha mai giocato. Si infortunò il 9 agosto a Narni durante la seconda amichevole precampionato dei bianconeri, allora guidati da Castagner. Un brutto fallo di un difensore avversario ed il «crac» al ginocchio: i sanitari decìsero di intervenire per l'asportazione del menisco esterno che era lesionato. Casagrande, dopo l'operazione, non si riprese nonostante il lavoro in palestra e le cure del fisioterapista che si protrassero per due mesi. Il ginocchio continuò a gonfiarsi, qualcosa non andava per il verso giusto. L'attaccante tomo anche a San Paolo per farsi visitare da un medico di fiducia. Poi, rompendo gli indu¬ gi, decise di rimettersi al passo dei compagni, ma al primo vero allenamento con il pallone restò di nuovo bloccato. Una torsione del ginocchio, una fitta di dolore, il nuovo dramma. "Lesione dei legamenti crociati del ginocchio», fu la preoccupante diagnosi del prof. Perugia che il 1° novembre lo operò a Roma. Stagione disgraziatissima, dunque, per lo sfortunato Casagrande che lo scorso anno realizzò 6 gol in 27 partite figurando fra i protagonisti della salvezza dell'Ascoli. Per Rozzi e Castagner la perdita del centravanti costituì una tegola davvero pesante. L'allenatore fu esonerato e il presidente, per avere un attaccante vero in squadra, fu costretto ad acquistare Giordano. Casagrande, adesso, è ritornato. E Rozzi afferma: -Mi auguro che Bersellini possa schierare il brasiliano nella fase decisiva del campionato e formare una fantastica coppia-gol insieme con Giordano», n sudamericano, appena giunto a Fiumicino, si è recato nella clinica del prof. Perugia che gli ha dato il permesso di riprendere gli allenamenti e che lo visiterà una volta al mese per verificare lo stato di miglioramento del ginocchio, operato due volte. Casagrande è legato all'Ascoli da un contratto che scade il prossimo 30 giugno. Per lui, quindi, il futuro appare piuttosto incerto. Andrea Ferretti Elliott (in alto) e Casagrande