Napoli, consulenze d'oro alla Sme

Napoli, consulenze d'oro alla Sme Comunicazioni giudiziarie per 22 dirigenti delle società controllate Napoli, consulenze d'oro alla Sme NAPOLI — Il rapporto della guardia di finanza è stato consegnato al magistrato venti giorni fa. Quelle cento pagine dattiloscritte hanno segnato l'inizio di un'inchiesta giudiziaria che si preannuncia lunga e complessa, e dagli esiti imprevedibili. Nel mirino la Sme, finanziaria dell'Iri specializzata nel settore agro-alimentare, sospettata di essere al centro di una truffa colossale consumata attraverso finanziamenti del tutto o in parte falsi e consulenze miliardarie, e di spregiudicate manovre in Borsa delle azioni che la Buitoni tentò di rilevare. Il primo atto del magistrato è stato l'invio di 22 comunicazioni giudiziarie. Destinatari gli uomini che dall'85 ad oggi hanno ricoperto incarichi importanti nella società, in alcune consociate e in imprese leader nel settore delle ricerche di mercato e della consulenza aziendale. I reati ipotizzati sono gravissimi: truffa aggravata, associazione a delinquere, false comunicazioni e ripartizione illegale degli utili, manovre fraudolente sui titoli delle società. Di tutti questi capi d'imputazione è indiziato l'amministratore delegato della Sme Delio Fabbri, nato a Macerata 57 anni fa. Per il direttore generale Costantino Savoia il giudice esclude solo l'ipotesi del reato di associazione a delinquere. Identica posizione per Pier Francesco Ulivieri, ex amministratore delegato dell'Alivar, consociata Sme. Nel lungo elenco degli inquisiti per truffa compaiono i rappresentanti di aziende molto note: Cosimo De Falco (indiziato anche di associazione a delinquere) e Davide Ferretti, amministratore delegato e direttore generale della Cirio; Eduardo Salvia, ex consulente della Egon Zehnder, società svizzera specializzata nella scoperta e valorizzazione di giovani manager; Ronald Goergen, amministratore delegato dell'Amerìcan Appraisal, consulenze in valutazioni; Armando Cutolo de Rosis, amministratore delegato dell'Italgel; Marco Decher, uno dei responsabili della McKinsey, azienda leader nel settore delle consulenze aziendali; Antonio Vanoli, responsabile della pianificazione controllo della Sme; Giuseppe Raserò, ex amministratore delegato della finanziaria dell'In: Roberto Cesati e Flavio Bollini, della Nielsen Italia; Giovanni Testa, direttore della Cirio; Luigi Predeval, ex direttore generale della Italgel. Sull'inchiesta condotta dal procu¬ ratore capo della Repubblica Alfredo Sant'Elia e dal sostituto Armando Lancuba incombe il segreto istruttorio. "Siamo appena agli inizi, è presto per trarre conclusioni», si limitano a dire i magistrati. La finanziaria dell'Iri sarebbe stata trasformata in una sorta di centro d'affari negli anni '85 e '86: si parla di finanziamenti «gonfiati» a dismisura, ma anche di contratti miliardari per consulenze e ricerche di mercato. Ma il reato che più desta scalpore è la «manovra fraudolenta sui titoli della società»: Delio Fabbri, Pier Francesco Ulivieri e Costantino Savoia sono sospettati di aver diffuso notizie false o comunque di aver agito in modo da indirizzare l'andamento in Borsa dei titoli della finanziaria. f.mil.

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