«Vialli il migliore Baggio è un piccolo Maradona» di Curzio Maltese

«Vialli il migliore, Baggioè un piccolo Maradona» Roberto Pruzzo, ormai quasi pensionato (smetterà a fine anno), valuta i giovani attaccanti del campionato} 1. ... i. —— ^——_—__————————————— ,!j «Vialli il migliore, Baggioè un piccolo Maradona» «Il doriano è fortissimo, l'unico in grado di tener testa a Careca e Van Basten» - «Il viola, insieme con Borgonovo, forma una coppia come —i non si vedeva dai tempi di Pulici-Graziani» - «Gli assi stranieri hanno insegnato che i gol non si fanno solo con il fisico aitante» ; DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — 'Nun ce se crede...-. Roberto Pruzzo si liscia il baffo da gattone, sgrana gli occhi dietro gli occhiali scuri. Tanti anni di Roma hanno inquinato la sua parlata ligure. Non può credere che in un baleno siano usciti dal campionato, i due maestri svedesi, modelli di ieri. "E' una cosa triste — dice Pruzzo — soprattutto per Liedholm al quale ero più affezionato. Ma anche Eriksson, nonostante i contrasti, è sempre stato un signore, e un grande professionista». Tutte storie che fanno sentire Roberto Pruzzo più vecchio dei suoi 34 anni (da compiere il 1° aprile), dei 133 gol segnati in campionato prima di venire a svernare al sole di Firenze. E' un autunno dorato, quello del patriarca di Crocefieschi, all'ombra dei fanciulli in fiore Baggio e Borgonovo. -Ho la soddisfazione di essere durato fino a vedere un'altra generazione di attaccanti e un altro calcio. Ma ormai tutti sti ragazzini mi spingono fuori. Sono all'ultima stagione, a giugno smetto pure io». Con tre classifiche dei cannonieri vinte alle spalle, e alle Gianluca Vialli spalle una lunga strada di gol, Pruzzo è il miglior giudice della nuova ondata del gol italiano, che parte proprio da Firenze, dai piedi di Baggio e Borgonovo, 22 reti in due, il sorpasso recente alla coppia straniera Maradona-Careca. -Credo che non succedesse dai tempi di Pulìci e Graziani e sembra passato un secolo- dice Pruzzo. In mezzo c'è stata la paventata invasione di stranieri, che avrebbe do- vuto strangolare i prodotti del vivaio italiano. «E invece è successo il contrario — obietta il "rey" — o meglio, è vero che Maradona e compagni hanno tolto spazi, ma hanno anche indicato altre vie da seguire. Ai miei tempi un attaccalite rispondeva a un identikit fisso: allo, forte di testa, pesante, capace di picchiare. Poi sono arrivati i Platini, gli Zico e i Maradona. a insegnare che si può far gol con l'astuzia, applicandosi sui calci piazzati, partendo da lontano e sfruttando la fantasia. Ed ecco germogliare i bassotti geniali, da Baggio a Simone, da Borgonovo a Mancini. Lo stesso Vialli, qualche anno fa, non sarebbe mai stato impiegato come punta centrale nella Samp e in nazionale. In un certo senso i nuovi sono più gli eredi di Zico che non di Pruzzo e Pulici. Le ultime "bestie rare" sono Serena e Carnevale, che però viaggiano intorno ai 30». . Si diverte a dare le pagelle, lui che le ha contestate per 15 anni, e perfino a fare il commissario tecnico, vendetta di un grande escluso. 'Comincio da Vialli, il capo della schiera. Rispetto agli altri è più leader. E' fortissimo, l'unico in grado di tenere botta alla lunga a Careca e Van Basten. Vicini ha ragione a costruire intorno a lui la Nazionale. Però secondo me ha bisogno in azzurro di un attaccante, alla Serena, per rendere al massimo». E veniamo ai «suoi» Baggio e Borgonovo. "Baggio è oggi senza dubbio il miglior giocatore italiano. Non è un attaccante, arriva al gol per naturale conseguenza, come coronamento della sua inventiva. L'unico paragone proponibile è con Maradona, seppure può sembrare blasfemo. Non ho mai visto litio calciare così bene. E'favorito dal fatto di giocare con Borgonovo e viceversa. Stefano è assai meno gracilino in area di quanto si ritenga. Il riferimento corrente per lui è con Paolo Rossi. Borgonovo è quasi altrettanto furbo e spesso più concreto»: ; Un passo indietro, ver^o Serena e Carnevale. 'Dell'interista mi piace l'umiltà con la quale ha saputo migliorarsi nella tecnica, atmo dopo anno. L'ho fatto anch'io, quando è arrivato Liedholpi alla Roma. E' la prova che 'si tratta di un ragazzo intelligente. Ha la fortuna di esseìrc in una squadra perfetta ,per lui, con gente come BiancAi, Berti e Brehme che lo serverà dovere. Il discorso vale rìàtliralmente anche per Carnevale, che ha addirittura Maradona e Careca, ma è un] attaccante classico e funziónerebbe comunque». Sui giovanissimi, Pruzzo sospende il giudizio: «/H?rimo anno è sempre il piùfjaàile. Due mesi fa non si parlava che di Rizzolo, ora tutti ^travedono per Simone. Però ho visti troppi sgojifiarsi in fretta cosi come i giornali'li avevano gonfiati». Curzio Maltese Gianluca Vialli

Luoghi citati: Crocefieschi, Firenze, Roma