Nissan alla carica

Nissan alla carica Nel '93 prevede di invadere la Cee con 600 mila auto Nissan alla carica DAL NOSTRO INVIATO GINEVRA — La Nissan punta con grande decisione al mercato europeo. Fra le case giapponesi è stata la prima nelle vendite del continente con il 3% nell'88. Quest'anno produrrà 75 mila vetture «Bluebird» nello stabilimento inglese di Sunderland e un terzo sarà venduto in Europa. Nel 1991 le Bluebird diventeranno 100 mila e saliranno a 200 mila nel '92 con l'aggiunta di una seconda vettura, la Micra: lo ha detto ieri il direttore della casa giapponese Yoshikazu Kawana. > «Il mercato europeo — ha detto il direttore della Nissan — sta assumendo per noi un'importanza sempre maggiore e nei prossimi anni lanceremo nuovi modelli». Per questo l'azienda ha già investito in Europa un miliardo e 400 milioni di dollari (oltre 1800 miliardi di lire) e investirà altri 400 milioni di dollari nei prossimi anni. In Europa la Nissan ha venduto l'anno scorso 378 mila vetture e «questo ci consente di mantenere il primato tra le marche giapponesi per il 15° anno consecutivo». Ha raggiunto anche le 100 mila unità nei veicoli commerciali e «capitalizzando sulle vendite totali dell'anno scorso pari a 490 mila veicoli — ha precisato Kawana — puntiamo a superare le 600 mila unità nel 1993». La stima è che le auto prodotte dalle industrie europee della Nissan raggiungano, per quel periodo, la metà del volume delle ven^ dite, ossìa oltre 300 mila unità. Sul contenuto europeo, Kawana è stato esplicito. «Tutte le nostre attività in Europa — ha detto — ci consentiranno di aumentarlo dell'80% per il prossimo anno, con 12 mesi di anticipo sul previsto». E a questo proposito ha ricordato il nuovo centro tecnologico europeo in Inghilterra e il centro ricambi di Amster¬ dam che «può soddisfare le richieste della clientela come un'altra qualsiasi industria automobilistica europea». Un allarme su questa intensa attività di penetrazione del Sol Levante è stato lanciato dal presidente GM Europa, Robert J. Eaton: «Se non si mette un freno ai giapponesi nel '96 avranno il 25% del mercato europeo dell'auto». Ha ricordato che nel 1987 gli europei hanno esportato in Giappone 97 mila auto, 133.500 nell'88, mentre i giapponesi, l'anno scorso, ne hanno vendute in Europa un milione e 450 mila (1*11,1% dell'intero mercato). «Non c'è equilibrio — ha concluso Eaton — noi non vogliamo chiudere a nessuno e siamo convinti della validità della libera concorrenza. Tocca però ai governi decidere che intendono fare per salvaguardare i 10 milioni di posti-lavoro dell'industria automobilistica europea». r. v.

Persone citate: Eaton, Robert J. Eaton, Sunderland, Yoshikazu

Luoghi citati: Europa, Giappone, Ginevra, Inghilterra