In Libano il giallo Tamraz
In Libano il giallo Tamraz Bancarottiere forse sequestrato dalle sue «vittime» In Libano il giallo Tamraz PARIGI — n finanziere libanese Roger Tamraz, scomparso dal 19 febbraio in Libano e che si ritiene sia vittima di un rapimento, ha telefonato ieri al suo ufficio parigino e a un giornalista libanese annunciando che probabilmente sarà libero entro oggi: Tamraz non ha precisato da dove chiamasse, spiegando di essere «ospite» di alcune persone, con ogni probabilità in Libano, e di non avere ancora libertà di movimento, in quanto deve essere pagata una certa somma. Il finanziere ha poi ringraziato gli amici che gli hanno dimostrato solidarietà nel momento del bisogno, -specialmente ì semplici impiegati che hanno messo a disposizione i propri risparmi per aiutarmi». E' una vicenda che presenta aspetti ancora molto misteriosi, in linea con il personaggio a), centro da tempo di complessi scandali e di discusse operazioni finanzia- rie. Il ''giallo» Tamraz, ex proprietario tra l'altro della società petrolifera Tamoil, era scoppiato lunedi: un suo collaboratore aveva annunciato che il finanziere era stato sequestrato, probabilmente da clienti danneggiati dal fallimento della banca libanese Al Mashrek, e che era già stato versato un riscatto di più di due miliardi di lire. Il presunto rapimento sarebbe avvenuto in una cittadina della valle della Bekaa. I guai del finanziere hanno coinciso con la fine del mandato presidenziale di Amin Gemayel, di cui era amico personale e consulente. Le autorità monetarie libanesi hanno scoperto un gigantesco ammanco nei bilanci dell'istituto di credito di cui era titolare. Arrestato nel settore cristiano della capitale il bancarottiere era riuscito però a fuggire nella zona occidentale, installandosi in un grande albergo. Negli anni scorsi Tamraz aveva tentato anche una spettacolare operazione finanziaria in Italia: dopo aver comprato la raffineria e i punti di vendita della Amoco, poi denominata Tamoil, aveva cercato di assorbire la rete italiana della compagnia americana Chevron; ma nell'estate dell'85, travolto dal debiti, aveva dovuto cedere la società alla finanziaria estera di Gheddafi. Fallita l'avventura in Italia Tamraz era ritornato in Libano diventando il consulente delle spregiudicate operazioni finanziarie del presidente Gemayel, attraverso una banca di affari che aveva partecipazioni anche del governi del Kuwait e del Qatar. I capitali raccolti avrebbero dovuto essere investiti nella ricostruzione della capitale libanese. n nome di Tamraz è comparso anche nello scandalo azionario Pechiney, dove sono coinvolti alcuni amici del presidente francese Mitterrand.
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