De Mita a Madrid assicura «Sanerò il deficit italiano» di Paolo Patruno

De Mita a Madrid assicura «Sanerò il deficit italiano» Gli incontri con il premier spagnolo Gonzàlez sul futuro della Cee De Mita a Madrid assicura «Sanerò il deficit italiano» Comune appoggio alla Banca europea • Re Juan Carlos ricorda Pertini e Cossiga - Tappa a Lisbona DAL NOSTRO INVIATO MADRID — "Il vero, grande problema dell'Italia è il dissesto della finanza pubblica. Un problema comune alle società industriali. Ma i governi italiani hanno accumulato imperdonabili ritardi. E ora il problema va risolto». Anche a Madrid, nella quiete del palazzo della Moncloa dove sono appena terminati i colloqui con il premier Felipe Gonzàlez, si insinuano gli affanni casalinghi e nella conferenza stampa finale Ciriaco De Mita è sollecitato a tornare su uno dei temi politici, quello del risanamento dei conti dello Stato, che è. diventato il vero banco di prova del suo governo. Si parlava di integrazione monetaria a livello europeo, delle inevitabili difficoltà che questo processo comporterà e il discorso è fatalmente scivolato sulle difficoltà attuali del governo De Mita a padroneggiare la situazione interna. E' credibile la proposta italiana di costruire una ban¬ ca europea se non riesce a mettere ordine nei suoi conti domestici? La risposta di De Mita è stata pronta: «lo credo che molte difficoltà italiane non hanno impossibilità di trovare una soluzione. Manca però un equilibrio forte e i problemi spesso si usano come strumenti di contrasto e non per cercarvi davvero una soluzione. Da noi, la situazione è considerata drammatica. Ma all'interno della Comunità europea l'ottica è diversa, il nostro sviluppo è guardato con interesse, il nostro dinamismo con invidia». Rivolgendosi al giovane collega spagnolo, 11 socialista Gonzàlez, che sta affrontando un braccio di ferro con i sindacati, De Mita ha aggiunto: "Ci siamo scambiati le nostre esperienze. Il mio governo ha appena fatto un accordo sul fiscal drag con i sindacati che in Italia è stato criticato. Lui . affronta un conflitto sociale e la stampa spagnola gli indica come modello proprio quello che è stato fatto in Italia. Insomma, mi pare che la Spagna stia vivendo problemi simili, ma penso abbia l'intelligenza per non ripetere i nostri errori». n risultato principale dei colloqui è la perfetta identità di vedute fra Italia e Spagna sull'obiettivo di realizzare, magari già nel vertice madrileno di giugno, quel nuovo strumento comunitario che sarà la Banca europea. "Siamo d'accordo per incamminarci sulla strada di trasformazioni istituzionali per l'Europa unita», ha dichiarato Gonzàlez. E De Mita lo ha appoggiato sostenendo "la necessità di adeguare i meccanismi istituzionali della Comunità, anche attraverso una eventuale nuova forma di trattato». "La difficoltà vera—ha sostenuto De Mita — è di aver realizzato il mostro di un mercato unico senza testa e di non accettare l'esigenza del suo completamento monetario e l'accelerazione del processo d'integrazione politica*. Chi frena, allora, all'interno dell'Europa? Sul banco degli imputati è finita la signora Thatcher, che si oppone, almeno fintanto che si accorge di trovarsi in minoranza. "Questo cliché è molto diffuso anche in Italia — ha osservato De Mita con una punta polemica — dove si amplifica il potere di interdizione più di quello della maggioranza». Madrid e Roma sono d'accordo nel rilevare che spetterà sostanzialmente alla Germania decidere se prevarrà il dinamismo latino nella costruzione monetaria oppure l'azione frenante della Thatcher. Ma di una cosa De Mita e Gonzàlez sono già convinti: "Sostenere la decisione di creare una banca europea per coordinare strettamente le politiche monetarie costringerà i Paesi della Cee ad assumere comportamenti che difficilmente verrebbero adottati dai singoli Stati. Il problema sarà di adattare i nostri Paesi a una disciplina comunitaria, senza poi mettere sul tappeto le difficoltà interne». Infine un accenno è stato dedicato anche ai problemi della sicurezza europea, all'ammodernamento dei missili a corta gittata Lance che sta agitando la Nato. Sia De Mita che Gonzàlez hanno assunto una posizione attendista: "Abbiamo ancora tempo, non precipitiamo una decisione. Ma di fronte alle proposte sovietiche di disarmo, l'Occidente deve riprendere l'iniziativa», ha sostenuto il premier spagnolo. E De Mita: "Nessuno è interessato a tenere armamenti obsoleti. Si tratta di una questione tecnico-militare, da decidere in ambito Nato. Comunque non dobbiamo essere né frettolosi né distratti». Una colazione al palazzo reale della Zarzuela, nel corso della quale re Juan Carlos ha ricordato «con grande stima» Pertini e Cossiga, ha concluso la tappa madrilena di De Mita, che in serata si è trasferito a Lisbona per un primo incontro con il suo collega portoghese Cavaco Silva. Paolo Patruno