De Mita: aiutatemi a tagliare di Eugenio Palmieri

De Mita: aiutatemi a tagliare Appello del presidente del Consiglio al Paese per l'economia De Mita: aiutatemi a tagliare Il discorso alla Fiat di Cassino, presenti industriali, manager e banchieri - Nel mirino: pubblico impiego, sanità, previdenza, trasporti - Esclusi inasprimenti fiscali - «L'aumento dei tassi è transitorio» DAL NOSTRO INVIATO CASSINO (Fresinone) — •Da questo incontro esce rafforzata la mia decisione dì procedere senza indugi». A sorpresa Ciriaco De Mita ha trasformato il suo intervento, insolitamente breve, alla Fiat di Cassino in «un appello alle forze sociali e al Paese perché sia sostenuta con fiducia l'azione del governo, perché non manchi la solidarietà comune sulle misure incisive che saremo costretti a prendere». Le misure sono i tagli alla spesa pubblica da fare subito, perché «non è ulteriormente percorribile là strada dell'inasprimento fiscale». Ma c'è anche una promessa: l'aumento del tasso di sconto è una misura provvisoria «di raffreddamento», destinata a rientrare «tónto più rapidamente quanto più efficace sarà la manovra di bilancio». Manovra, dice De Mita, «su cui si gioca il destino dell'economia», ma anche del suo governo. Prima della «tre giorni» di incontri a Madrid e Lisbona, il presidente del Consiglio accelera i tempi, spiegando che cosa intende fare e chiedendo nello stesso tempo appoggio. Un messaggio in più direzioni alla vigilia di provvedimenti sicuramente impopolari e di un passaggio assai delicato per la sopravvivenza o meno del «governo di programma». Sembra di capire, infatti, che al rientro dal suo viaggio iberico, dopò il negativo esito del congresso de, De Mita si giocherà anche la guida di Palazzo Chigi sul terreno dell'economia e tenta di rilanciarsi attraverso la strategia della scure sulla spesa pubblica, in alternativa alla stretta monetaria 'Che pure era necessaria». Un De Mita in apparenza risoluto di frónte. a manager privati e pubblici, di fronte ai banchieri (erano presenti Gianni Agnelli, padrone di casa, Piga, Romiti, Fabiani, Verri, Ventriglia), che dice di voler agire senza più tentennamenti mentre freni e remore crescono nella sua squadra: il vicepresidente del Consiglio, Gianni De Michelis, socialista, ha parlato di tempi lun¬ ghi, alcuni ministri hanno già espresso dubbi di fondo sulla «ricetta» preparata dai tecnici di Palazzo Chigi. 'La vera prova del fuoco dell'azione governativa — ha affermato De Mita—sarà nei provvedimenti di razionalizzazione e di riduzione della spesa». E ha identificato i settori nel mirino: pubblico impiego, sanità, previdenza, trasporti, trasferimenti agli enti locali. Tutto ruota sui tempi di realizzazione di quello che appare ora non più un auspicio ma un impegno politico. II presidente del Consiglio insiste su questo tasto perché non c'è più spazio per procedere a «fasi» come nel passato. Egli ha riconosciuto che «i produttori hanno fatto la loro parte»: la produzione industriale è aumentata di oltre il 5% è il prodotto interno lordo di quasi il 4%. Adesso, in sostanza, tocca al governo muoversi per riportare la situazione in equilibrio e sotto controllo. L'analisi del presidente del Consiglio è la seguente: il.clima economico, per cause interne ed internazionali, è mutato rapidamente. Oggi c'è un eccesso di domanda (gli italiani consumano troppo) e i contraccolpi si scaricano sulla bilancia commerciale e sui prezzi che salgono: "In tali condizioni è apparso inevitabile il rialzo del tasso di sconto». Un'operazione chirurgica, l'ha definita, per raffreddare domanda e aspettative, per stroncare le manovre speculative. Certo, aggiunge, sappiamo che alla lunga la manovra determina inconvenienti sull'attività produttiva, ma l'inflazione "esigeva una risposta non equivoca». Di qui l'ultima carta, la politica di bilancio già anticipata con il decretane della settimana scorsa che 'migliorerà la finanza pubblica di circa 4400 miliardi». De Mita ha voluto dare una certa dignità ai «tagli» annunciati: saranno 'misure immediate di contenimento del disavanzo pubblico» e 'misure che nel medio e lungo periodo cambino i meccanismi che fanno crescere la spesa in misura superiore al prodotto interno lordo». Ha difeso anche la decisione del governo sul fiscal drag e non solo per motivi di equità. In sala non c'era il presidente della Confindustria, Pininfarina, ma un passaggio del discorso del presidente del Consiglio era diretto a lui: 'La mancata restituzione dell'imposta da inflazione avrebbe determinato più elevate richieste nei rinnovi contrattuali e nelle negoziazioni integrative aziendali». Come dire: signori imprenditori, state attenti prima di criticare perché abbiamo dato una mano anche a voi. Eugenio Palmieri (Altro servizio a pag. 12)

Luoghi citati: Cassino, Lisbona, Madrid