Poveri diavoli, tagliuzzati dalla censura

Poveri diavoli, tagliuzzati dalla censura Poveri diavoli, tagliuzzati dalla censura Eliminate alcune scene troppo forti nel film diretto da Tony Kandel - Un'antica setta, riti alla De Sade - «Però io amo la fantascienza e Charlot» dice il regista-produttore ROMA — Un'antica setta, quella dei Cenobiti, nella realtà monaci conventuali, nella fantasia spiriti demoniaci che praticano torture alla De Sade, è al centro di Hellbound - Hellraiser 2, seguito, come da titolo, di quel Hellraiser 1 che ha trasformato il giovane inglese Clive Barker in un divo alla Stephen King. A girare questo seguito però non è stato Clive Barker, che si è limitato a scriverne il soggetto, ma Tony Randel che del primo Hellraiser aveva curato la produzione, in un passaggio di consegne che prosegue con il prossimo Hellraiser 3, diretto da Peter Atkins, sceneggiatore di questo numero 2. A Roma per qualche giorno, il giovane Tony Randel ha spiegato di avere volentieri accettato di misurarsi con questa sua prima regia, anche se il genere horror non è la sua ambizione massima. 'Mi piace Hitchcock, Charlot, ernie piaciuto molto leggere e rileggere i racconti di fantascienza di Wells da "La macchina del tempo" a "L'uomo invisibile". Ma il mio film preferito è "2001 Odissea nello spazio" di Kubrick, regista che non ha mai vinto un Oscar, e questo spiega più cose sugli Oscar di qualunque discorso-. Trent'anni o poco più, una lunga pratica negli effetti speciali, da Fuga a New York ad Androide, Tony Randel sostiene di non amare l'horror nero ma di preferire quello che riesce ad aprirsi sui conflitti individuali e le relazioni interpersonali. -Sono convinto che anche l'horrorpuò far pensare-, dice. Pensare a che cosa? -Per esempio che il sesso e la morte sono i due valori cardini dell'esistenza». Nonostante i buoni propositi in Hellraiser 2 c'è più sangue di quanto non ce ne sia nel n. 1 e una tale carica di orrore da avere avuto problemi con la censura che gii ha imposto di tagliare una scena in cui appariva un uomo mangiato dai vermi che per liberarsene li portava via insieme alla pelle a colpi di rasoio. Il suo prossimo film, In the mouth of madness ovvero «Nella bocca della pazzia», lo girerà in una città dell'Est europeo ricostruita dopo la guerra. Si racconta la storia di una setta religiosa segreta dedita a riti misteriosi e crudeli. E gli effetti speciali? C'è ancora spazio in America per questo filone dopo il successo di film socialmente impegnati? Tony Randel dice di sì: -Il cinema va avanti a cicli ma questo non vuol dire che gli effetti speciali siano scomparsi-. Non sarà che agli effetti speciali genere Guerre stellari si preferiscano quelli genere Roger RabbW! "No, portare sullo schermo i cartoni animati è impresa che riesce a pochi. Mi pare l'abbiano centrata con "Batman", che però non è ancora uscito in Usa». E' vero che in America Hellraiser 2 non è andato troppo bene? "E' uscito a Natale con la concorrenza dei grandi film da Oscar: ha fallo quel che poteva. Il vero problema è che le produzioni indipendenti stanno per essere strangolate dalle major: i bassi costi non permettono i divi e senza divi non si ottiene la distribuzione-. Simonetta Ro iony «Hellraiser 2» è pieno di effettacci più del primo, poi arriverà anche «Nella bocca della pazzia»

Luoghi citati: America, Androide, New York, Roma, Usa