A Pescara chi ha più paura é proprio ii Napoli
A Pescara chi ha più paura é proprio ii Napoli Galeone ignora gli otto gol dell'andata e i sei rimediati domenica scorsa a S. Siro con il Mi Jan: «Noi continueremo a difenderci attaccando» A Pescara chi ha più paura é proprio ii Napoli Sono maggiori le preoccupazioni da parte di Bianchi che ha due problemi da risolvere: cancellare la delusione di Coppa Uefa e ritrovare la migliore formazione - Carnevale pagherà per tutti? DAL NOSTRO INVIATO PESCARA — Il ricordo di quella mazzata dell'andata potrebbe sembrare lontano, ma, non tanto a Pescara, quanto nel Pescara, nessuno ha dimenticato la spocchia napoletana nel commentare l'otto a due di Fuorigrotta. C'è una vecchia regola non scritta che vige nel calcio da sempre: "Non infierire mai, ma soprattutto non all'andata». Il Napoli, non solo Maradona, non ha regole, e cosi ha pagato il primo tributo alla Juventus in Coppa Uefa dopo lo smacco inflittole in campionato, e ora ha paura di questa trasferta abruzzese che sulla carta non dovrebbe invece essere proibitiva. Hanno vinto entrambe le avversarie dirette per lo scudetto. Inter e Samp. è passata l'altra grande per ora lontana in classifica, il Milan. Per tenere il passo scudetto bisogna vincere e così la paura aumenta. La paura! Ma quale paura può fare l'armata «BranGaleone- reduce da uno chioccante 1 a 6 buscato a San Siro nel ritorno col Milan? Dovrebbe essere il Pescara a tremare, ma cosi non è. Spiega l'allenatore col sorriso: 'Il punteggio conta poco e soprattutto per una squadra come la nostra che si difende attaccando. Mancanza di concentrazione; una sorta di orgoglio sfrenato che non accetta compromessi anche contro l'avversario più forte, i! gusto di giocare sempre, sono tutte componenti con doppia valenza del Pescara. Senza questi difetti-doti non saremmo riusciti a far risultalo con quasi tutte le avversarie dirette della zona retrocessione». Galeone non ha mai manifestato grossi timori per la permanenza in A della sua squadra, che pure è fatta con gli scampoli, dopo che già altre più titolate come la Fiorentina avevano saccheggiato quel particolare mercato. Ha riveduto e corretto la zona totale di avvio stagione con lo schieramento di un quinto difensore, a volte libero puro, altre mediano di spinta. In più accanto a quel fenomeno di Junior è cresciuto uno dei brasiliani Tita, e si attende con fiducia il terzo. A Milano dopo il set vìncente Sacchi disse che il Pescara aveva avuto essenzialmente sfortuna, e se c'era un po' di piaggeria a futuro nelle parole del tecnico romagnolo, ci stava pure una buon margine di verità. Ieri più che mai Galeone ha confermato la filosofia di sempre: «Giocare per nerdì c'è stata la seduta psicanalitica di gruppo con Bianchi, ma con Maradona a mezzo servizio quasi a comprovare che il Napoli è una entità e il suo capitano un'altra ben distinta, senza obblighi ma nemmeno legami. La parte italiana del clan azzurro torna al completo. Recuperato Francini, rientra De Napoli fuori solo dalle Coppe, e si ritrova lo schieramento ideale, anche se qualche dubbio Bianchi lo coltiva proprio su Carnevale. Careca non gioca più da un mese, Carnevale ha sbagliato una partita, ma non c'è dubbio che la scelta che vien fatta non tra gli uomini ma tra i capitali immobilizzati favorisce sempre lo straniero. Paura! Paura che oggi l'Inter non si faccia fermare dal Verona e che svanisca la rincorsa in campionato. Paura per un domani non lontano, paura che la Juventus si presenti a Napoli in forma ancora migliore, mentre l'Uefa toglierà di mezzo per squalifica anche Fusi oltre a De Napoli. Si gioca male se la mente è ingombra di preoccupazioni, chissà che un giorno, su un altro mare, non basti per ritrovare un poco della serenità perduta. Giorgio Viglino vincere, senza alcun timore dell'avversario». La paura da questa parte della barricata non è proprio di casa. E torniamo alla fifa partenopea, sintomo evidente di una crisetta che è determinata da molti elementi. Cominciò Maradona tra crisi fisiche più o meno misteriose, e crisi mentali. Poi è sparito progressivamente anche Careca, scosso da problemi appena adombrati di contratti. Con Alemao eliminato fin dall'av¬ vio e in fase ora di recupero, la legione straniera è quella che minor contributo ha dato al collettivo azzurro. Che crisetta sia è comprovato dal primo rovescio vero di stagione, quello con la Juventus in Coppa, subito senza consistente reazione e con successive nevrotizzazioni. La rissa in aereo, con Andrea Carnevale al centro dell'episodio, è un inedito nel pur vasto panorama di cronaca nera del calcio nazionale. Ve¬
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