Quanto costa la fede granata

Quanto costa la fede granata Gli intoccabili di Filippo Grassia Quanto costa la fede granata Torino, e non solo quella granala, s'interroga su Gian Mauro Borsano, il nuovo presidente del Torino che tanta parte della città scopre imprenditore ricco, tifoso generoso (del Toro), uomo di grandi idee. Il tempo ci dirà se sarà anche un grande presidente. Tre giorni sono comunque bastati all'erede di Mario Gerbi per capire che una società di calcio non va gestita con gli stessi sistemi d'un azienda, dove i parametri sono oggettivi e non rispondono a voci arbitrarie come pali, rigori, infortuni e così via. Alcuni suoi illustri colleghi l'hanno scoperto in colpevole ritardo. Per la società granata si prospettano giornate finalmente quiete: ne avranno giovamento la squadra e, perché no, i tifosi. Il Toro ha finalmente un padrone, uno solo: quanto serviva dopo i balletti, i colpi di coda, gli ammiccamenti e le ritorsioni che hantio caratterizzato la gestione Gerbi-De Finis. La figura di Mazzola non può fargli ombra perii semplice motivo che l'ex dirigente dell'Inter aveva declinato la proposta di guidare la società granata prima ancora che l'offerta del gruppo toscano fosse stata bocciata. Ci troviamo di fronte a un personaggio nuovissimo, tutto da scoprire. I suoi referenti affermano che non compie un passo senza aver saggiato il terreno: una grossa garanzia — così stando le cose — per coloro che hanno a cuore le sorti del Torino. Borsano ha detto poche cose, tutte sagge, quasi tutte importanti, una sola azzardata. Ci riferiamo alla conferma del libero Cravero che ha ricevuto un ingaggio assai elevato (un miliardo lordo per questa sta¬ gione, più d'un miliardo e mezzo per le prossime due) da parte dei dirigenti uscenti. Con questa mossa, che appare sproporzionata, ma che rientra purtroppo nei giochi della legge 91, Gerbi e De Finis avevano prorogato il contratto dell'azzurro fino al giugno '92 ed evitato il suo trasferimento alla fine di questo campionato per una somma irrisoria, poco più di due miliardi e mezzo. A tanto ammontava l'indennizzo di Cravero in base all'ingaggio precedente. Fra tre anni costerà otto miliardi. Sul libero puntano (puntavano) almeno tre società: il Napoli innanzi tutto, poi l'Inter, forse anche la Juve. Borsano ha tolto il capitano granata dal mercato con un atto di fede, regalando la prima certezza alla tifoseria. Come inizio non c'è male. Sul tappeto — tuttavia — resta il pericolo che gli ingaggi aumentino in misura insopportabile per un club dalle risorse di pubblico e di incassi molto definiti. A capire dovranno essere o i giocatori o i tifosi: a meno che Borsano non investa più dei dieci miliardi promessi al momento dell'acquisto delle azioni. E'in via di definizione il consiglio d'amministrazione che potrebbe offrire qualche gradita sorpresa ai tifosi granata. Nel frattempo il nuovo presidente ha predisposto una serie di incontri con gli uomini che reggono il Palazzo: Nizzola. presidente della Lega; Matarrese, presidente della Fiqc: Gattai e Pescante, presidente e segretario del Coni. Alla ribalta torna ora la squadra che a Bergamo si propone di invertire un trend estremamente negativo in campo esterno.

Luoghi citati: Bergamo, Torino