E da domani denaro più caro in banca di Ugo Bertone

E da domani denaro più caro in banca Invariati gli interessi sui depositi, probabile rialzo del rendimento dei Cct E da domani denaro più caro in banca MILANO — I tassi attivi aumenteranno subito, e di un punto. Quelli passivi, ovvero la remunerazione alla clientela, resteranno fermi, anche per evitare una pericolosa concorrenza al titoli di Stato. Sarà questa la prima conseguenza concreta dell'aumento del tasso di sconto destinata a tradursi in realtà già domani nei più importanti istituti di credito del Paese. La medicina è dolorosa ma, in difetto di indicazioni politiche sul deficit, altre scelte non erano possibili: l'unica ricetta è quella di raffreddare impieghi delle aziende e consumi delle famiglie. Ma proviamo a percorrere la mappa della finanza dal punto di vista del risparmio in questa fase delicata, condizionata dalle spinte dell'inflazione' e dalle emergenze dei conti pubblici e valutari. BANCHE — Dal fronte dei banchieri si ode un coro concorde: l'indicazione di Ciampi è precisa. Si deve alzare il costo del denaro alla clientela. Il ritocco deve essere di un punto, per trasmettere appieno al mercato l'indicazione energica della Banca d'Italia. Perché la stretta sia vigorosa è necessario che non cresca la remunerazione dei tassi passivi, ovvero dei depositi. E' probabile che le banche spingano la clientela a rivolgersi al certificati di deposito o ad altre forme di risparmio meno penalizzate sul fronte della riserva obbligatoria. Intanto, le banche già si preparano a replicare all'inevitabile accusa di voler lucrare sulla nuova forbice dei rendimenti. L'esplosione degli impieghi e del credito al consumo delle famiglie ( + 35%) rispetto ad uri anno fa hanno rappresentato un ottimo affare per le banche. Va rilevato inoltre un fenomeno, difficile da quantificare (per il momento), ma che testimonia della buona liquidità delle famiglie. Le principali banche di interesse nazionale stanno verificando una forte crescita della movimentazione dei conti correnti. Oli italiani, insomma, muovono più denaro che in passato. Gli istituti di credito si sono attrezzati per rispondere a questa crescita dei volumi di affari, molto redditizi. La stretta imporrà un rallentamento dei progetti delle banche. E maggior margine di intermediazione servirà solo a bilanciare la caduta di questi profitti. TITOLI PUBBLICI — Si tratta della vera incognita. Tra le ragioni che hanno spinto Ciampi a un drastico intervento sul tasso di sconto c'è il rifiuto del pubblico per le emissioni a medio-lun¬ go termine del Tesoro. Era ormai evidente (e l'insuccesso dei Cct è stata la riprova clamorosa) che il mercato aveva scommesso per un rialzo dei rendimenti. E' molto improbabile, però, che il Tesoro accedei di riversare sui tassi praticati al risparmio il punto in più di rendimento. E allora? Molto dipenderà dalla capacità politica a ridurre le richieste (esplose negli ultimi mesi) al mercato. E' probabile che nelle prossime emissioni si tenderà a premiare le scadenze medio-lunghe e a comprimere il più possibile i rendimenti a breve. Oli esperti ritengono che il Tesoro propenda per un aumento di rendimento dei Cct (nell'ordine del mezzo punto o dei tre quarti) mentre il cordone delle grandi banche permetterà il collocamento dei Bot a breve a condizioni non peggiori del passato per lo Stato. LA BORSA — Una doccia fredda sembra inevitabile ma l'impatto non dovrebbe essere terribile. Piazza Affari vive una fase abbastanza depressa e l'ammontare delle operazioni a riporto è sotto controllo. La pressione dell'inflazione può favorire i titoli ad alto contenuto patrimoniale. LA FRENATA — Una volta tanto la stretta non ha come oggetto gli speculatori ma il raffreddamento dell'economia. L'obiettivo? Le famiglie (tira" troppo la domanda di beni di consumo durevoli) e le imprese (forte richiesta di beni di investimento). Solo il commercio e le industrie più tradizionali non hanno partecipato all'espansione dei volumi finanziari di questi mesi, un'espansione che la macchina dell'economia italiana (soprattutto per le tensioni sul fronte pubblico) non sembra in grado di sostenere. Ugo Bertone

Persone citate: Ciampi