A Genova primo impianto di midollo con donatore non parente del malato
A Genova primo impianto di midollo con donatore non parente del malato L'intervento previsto mercoledì al San Martino A Genova primo impianto di midollo con donatore non parente del malato GENOVA — Per la prima volta in Italia verrà effettuato un trapianto di midollo tra non consanguinei. L'intervento si svolgerà mercoledì presso la divisione ematologica-2 dell'ospedale San Martino. Lo eseguirà 11 primario del reparto, il professor Andrea Bacigalupo, su una giovane paziente lombarda, in cura da mesi a Genova, malata di leucemia. A donare il midollo che potrebbe salvare la vita alla ragazza è una donna inglese della quale non sono state rese note, e mai lo saranno, le generalità. L'intervento è stato illustrato ieri dallo stesso professor Bacigalupo, assistito dal professor Alberto Marmont, presidente dell'associazione ricerca per il trapianto di midollo osseo, organizzazione finalizzata a promuovere ricerche, acqui¬ stare apparecchiature e finanziare progetti. -Il midollo che trapianteremo mercoledì — ha spiegato Bacigalupo — proviene dalla banca Nolan di Londra, il maggior centro europeo di raccolta dove vengono concentrati oltre il 50 per cento dei donatori aderenti alle otto banche del mondo specializzate in questo settore-. La banca di Londra ospita circa centomila donatori. Anche in Italia è nato recentemente un centro di raccolta dei donatori di midollo, che ha sede all'ospedale Galliera di Genova e diretto dal professor Giorgio Reali. •Il trapianto tra non consanguinei — ha precisato Bacigalupo — rappresenta una novità per l'Italia II fattore centrale di una tale operazione è infatti la compatibilità del midollo tra donatore e paziente. Tra consanguinei la possibilità di compatibilità è di uno a 4 mentre fra non consanguinei va da uno a 10.000fino a uno a 10 milioni. La diminuzione dei nuclei familiari, inoltre, amplia la necessità di rivolgersi ad estranei. In Italia ci sono duemila pazienti che attendono di poter effettuare un trapianto di midollo'. Per questo intervento, alla donatrice verrà prelevato il midollo nella zona ossea sacrale mercoledì mattina. H midollo verrà poi trasferito a Genova e, dopo analisi dì compatibilità, iniettato in vena sulla malata. •Per il donatore — aggiunge Bacigalupo — non esiste rischio. Esso è equiparato al donatore di sangue e non di organo, fattore importante perché impedisce il commercio di "materia prima"'. (Ansa)
Persone citate: Alberto Marmont, Andrea Bacigalupo, Bacigalupo, Giorgio Reali
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