Il Kgb tradito da mille lire di Alfredo Venturi

Il Kgb tradito da mille lire Lo scandalo deirintrusione sovietica nei segreti elettronici deiPOctidente Il Kgb tradito da mille lire Un astronomo americano, insospettito per un ammanco di 75 cents, diede l'allarme: «Dopo i primi controlli mi resi conto che la talpa andava in cerca di informazioni militari» - Otto giovani coinvolti nell'inchiesta in Germania DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Otto giovani, fra i 25 e i 35, tutti bene addentro alle tecniche dell'informatica, alcuni con qualche debolezza in materia di droga. Oente con le carte in regola, dunque, per i responsabili dei servizi segreti sovietici Si sapeva da tempo che lo spionaggio a base di microfilm e microfoni nascosti era roba morta e sepolta, che la scommessa di quei professionali raccoglitori di informa' zioni era ormai una scommessa elettronica. Che la prossima tappa delle attività spionistiche avrebbe puntato, insomma, su quella cosa nata quasi per gioco, e che come gioco è ancora vissuta da molti in tutto il mondo, che si chiama pirateria informatica. Cosi gli uomini del Kgb hanno puntato diritti su questa direzione. Lo hanno fatto in Germania: in parte forse per un omaggio alla tradizione, che colloca questo Paese al centro di simili intrighi, in parte perché da queste parti la pirateria elettronica ha registrato qualche tempo fa alcuni avventurosi successi. Non esiste forse, a Amburgo, un'associazione la cui sigla, CCC, significa né più né meno ChaosComputer Club? Gli agenti sovietici hanno visto giusto: anche se la loro abbeverata alle ambite fonti occidentali d'informazione è stata bruscamente interrotta, l'altro ieri, dalla reazione del controspionaggio tedesco. Ora Friedrich Zimmermann, ministro federale dell'Interno, parla insieme di "nuova dimensione dello spionaggio- e di "colpo duro- al Kgb, mentre la procura federale invita a non drammatizzare l'accaduto. I pirati, fa notare un portavoce, dovrebbero avere avuto accesso soltan¬ to alle periferie delle memorie elettroniche, non ai dati davvero protetti da chiavi e codici speciali, o addirittura dal fatto di non essere connessi alla rete telefonica. Sul piano strettamente tecnico, l'indagine si riassume in queste cifre: tre giovani fermati, uno a Berlino e due a Hannover, per uno di questi ultimi il fermo tramutato in arresto, un altro è stato invece rilasciato; altre cinque persone sotto inchiesta senza che per ora siano apparsi gli estremi per l'arresto. Le indagini naturalmente continuano. Duravano da alcuni mesi, e a quanto pare erano scattate in seguito alla segnalazione di un astronomo americano, Clifford Stoll della Harvard University. Nell'estate dell'86 costui lavorava al centro di ricerche spaziali di Berkeley, California, quando notò che nei conti fomiti dal calcolatore del laboratorio c'era un ammanco di 75 cents (957 lire). Una cosa insignificante, ma quello scarto voleva dire che qualcuno si era inserito abusivamente nella linea telefonica del calcolatore. Lo scienziato volle vederci chiaro, e scoprì che qualcuno si era collegato telefonicamente con il centro di calcolo. Era un hacker, un pirata. Clifford lo tenne per qualche mese sotto osservazione e scoprì che cosa cercava: la connessione con il Milnet, una rete di centri calcolo e banche dati. A questo punto si trattava di tendere una trappola. Ecco l'astronomo preparare un programma di alta sofisticazione, che deve dare all'intruso la convinzione di essersi imbattuto in un sistema informatico militare. Il pirata abbocca, e resta in collegamento due ore: tempo più che sufficiente per scoprire che la connessione è stata attuata a partire da un numero di Hannover, Repubblica Federale di Germania. Secondo Stoll il pirata si era introdotto in 450 sistemi, carpendone dati a almeno una quarantina, fra i quali la banca dati del Pentagono che contiene le schede degli ufficiali superiori, e gli archivi elettronici di alcune installazioni militari. Sulle rivelazioni di Stoll non ci sono conferme in Germania, dove un tradizionale riserbo circonda questo genere di indagini. Si è fatto soltanto sapere che più di cento agenti della polizia federale, in collegamento con i servizi di controspionaggio, hanno partecipato a questa specie di caccia al pirata, e che dodici abitazioni sono state perquisite. E si è anche confermato che la caccia continua, mentre un responsabile governativo, preoccupato delle possibili ricadute diplomatiche del caso, ha fatto sapere che esso non dovrebbe avere conseguenze importanti sulle relazioni fra Repubblica Federale e Unione Sovietica. Da fonti del controspionaggio tedesco arriva una interessante riflessione tecnica: dalla fine della seconda guerra mondiale a oggi, fanno sapere gli esperti, alle fasi di distensione Est-Ovest non si è mal accompagnata una diminuzione delle attività spionistiche. Addirittura, in questo caso, al disgelo delle relazioni fra i blocchi si è accompagnata la «nuova dimensione» dello spionaggio cui fa riferimento il ministro Zinunermann. Cioè lo spionaggio dell'era elettronica, indirizzato verso obiettivi come il Pentagono, la Nasa, l'Esa, il Ceni, insomma i centri nevralgici dell'Occidente. Alfredo Venturi

Persone citate: Clifford Stoll, Friedrich Zimmermann, Stoll