Caso Ramelli ridotte le pene in appello

Caso Ramelli, ridotte le pene in appello Caso Ramelli, ridotte le pene in appello Anche se ì giudici hanno considerato l'omicidio volontario (e non preterintenzionale come stabilì la corte d'assise) - Gli imputati rimangono in libertà MILANO — Ridotte in appello le pene agli imputati per l'uccisione di Sergio Ramelli. ma la corte ha stabilito che quello del giovane neofascista fu un omicidio volontario. Tutti gli imputati sono stati condannati, compresi Antonio Belpiede e Brunella Colombelli che si sono sempre dichiarati innocenti. Anche per l'assalto al Dar «Porto di Classe» le condanne sono state ridotte: è stato escluso per l'episodio il reato di tentato omicidio, mantenendo l'accusa di devastazione. Marco Costa e Giuseppe Ferrari Bravo, che materialmente colpirono Ramelli, sono stati condannati rispettivamente all anni e 4 mesi e 10 anni e 10 mesi (in primo grado avevano avuto 15 anni). Claudio Colosio ha avuto 7 anni e 9 mesi (15 anni in primo grado perché era accusato anche dell'episodio del bar). Per gli altri imputati (Franco Castelli, Brunella Colombelli, Luigi Montinari, Claudio Scazza) la condanna è stata di 6 anni e 3 mesi contro gli 11 del primo grado. E, sempre come al primo processo, una pena maggiore (in questo caso 7 anni) è stata comminata ad Antonio Belpiede a causa del suo «comportamento processuale di non collaborazione». In sostanza i giudici della Corte d'appello hanno accolto la tesi sostenuta dal pg, Franco Mancini: -Quello di Sergio Ramelli è stato un delitto di gruppo, voluto — aveva detto il rappresentante dell'accusa —: gli aggressori, tutti studenti di medicina, sapevano a cosa andavano incontro-. Fatta questa premessa il pg Mancini aveva chiesto per gli imputati tutte le attenuanti possibili, tenendo conto soprattutto del loro comportamento successivo: -Hanno ripudiato la violenza e sono diventati professionisti che si sono dedicati alla medicina e all'assistenza sociale». I giudici sono stati dello stesso avviso ed hanno così emesso una sentenza speculare a quella di primo grado, dove l'omicidio era stato ritenuto preterintenzionale ma era stato comminato il massimo della pena. Condanne ridotte anche per l'assalto al bar: 5 anni e 6 mesi per Saverio Ferrari, 5 anni a Giovanni Di Domenico, 4 anni e 6 mesi a Roberto Tumminelli, 3 anni e 6 mesi per Mauro Pals, 3 anni per gli altri imputati (Francesco Cremonese, Carlo Guarisco, Lorenzo Muddolon). La lettura della sentenza è avvenuta in un clima meno teso rispetto al primo grado e non ci sono state reazioni del pubblico. Amareggiati quasi tutti gli imputati, che rimangono comunque in libertà. -Avrei preferito la conferma della sentenza di primo grado — ha detto ad esempio Ferrari Bravo — perché confermava che non volevamo uccidere-. -Una sentenza pesante e politicamente costruita in senso vendicativo — è il commento di democrazia proletaria —. Ciò si evince dalla qualificazione del reato come omicidio volontario e dalla condanna di Belpiede e Colombelli, chiaramente innocenti-. Soddisfatto invece l'avvocato di parte civile Antonio La Russa. Sergio Ramelli venne aggredito a colpi di spranga il 13 marzo del 1975; mori un mese dopo. L'inchiesta giudiziaria, inizialmente accantonata, venne ripresa dieci anni dopo sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti ai terrorismo che indicavano gli autori dell'aggressione nei componenti il servizio d'ordine di Avanguardia Operaia alla facoltà di Medicina. s. mr.

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