«Su Tortora inchiesta corretta»

■ Chiusi casinò di Nizza e Beaulieu NIZZA — Ieri mattina il minist ro degli Interni francese Pierre Joxe ha disposto la chiusura di cinque case da gioco, tra cui i prestigiosi «Casino Club» di Nizza e il casinò di Beaulieu-sur-Mer, uno dei più ricchi della Francia ( 130 dipendenti. 60 milioni di franchi incassati nell'88). Lo stop, a tempo indeterminato, è motivato ufficialmente dal -mancato rispetto dei regolamenti- e dall'-<z.ssenza dei necessari requisiti di trasparenza nella composizione dei capitali delle società di gestione-. Formule burocratiche che esprimono una realtà molto più inquietante: i casinò sarebbero controllati dalla mafia italo-francese. Ancora una volta spunta il nome di Jean-Dominique Fratoni, ex proprietario del vecchio «Palais de la Méditarranée» di Nizza, condannato in contumacia nel 1979 a 13 anni di carcere e a un'ammenda di 80 miliardi per frodi fiscali. Inseguito da un mandato di cattura internazionale, Fratoni avrebbe allacciato saldi legami con la mafia italiana e si troverebbe oggi in Sudamerica. pare in Paraguay. Da laggiù continuerebbe a controllare il gioco d'azzardo tramite parenti, amici e vecchi collaboratori. Il ministro Joxe da tempo lavora ad un progetto di legge che, abrogando i provvedimenti del suo predecessore Pasqua, vieti le slot machines in Costa Azzurra, considerate veicolo di riciclaggio del denaro sporco. Intanto il ministro ha incominciato a verificare le concessioni governative delle oltre 140 case da gioco francesi: i primi a finire sulla «lista nera» sono stati appunto il casinò di Beaulieu e il «Casino Club» di Nizza. Tra i gestori ufficiali di quest'ultimo (qualche decina di dipendenti, solo 22° nella classifiche d'incassi del 1988, con 12 milioni di franchi) ci sono infatti il genero di Fratoni e il figlio, Noèl, che figurerebbe anche tra gli azionisti del primo casinò di Nizza, il famoso «Ruhl- sulla Promenade des Anglais.