Arrestato il leader del Kosovo

Arrestato il leader del Kosovo Scatta la repressione contro gli albanesi, Paccusa è aver progettato una rivolta Arrestato il leader del Kosovo Azem Vllasi è il maggiore nemico del falco della Serbia, Milosevic - In carcere anche i direttori delle due miniere teatro di scioperi - Imminenti nuovi arresti - Sarebbe fuggito in Albania Hoxa, ex membro della Presidenza jugoslava NOSTRO SERVIZIO ZAGABRIA — Sospettato di avere partecipato all'organizzazione delle manifestazioni degli albanesi del novembre scorso e dei recenti scioperi dei minatori di Trepea, è stato fermato ieri dalla polizia il leader politico albanese, membro del comitato regionale del partito comunista del Kosovo, Azem Vllasi. Oltre a Vllasi sono stati arrestati Aziz Abrassi, il presidente del complesso Trepca, e Burhan Kavaju, direttore delle miniere di Stari Trg dove per otto giorni 1300 minatori di nazionalità albanese sono rimasti sotto terra per protestare contro la politica serba nel Kosovo. Dopo l'interrogatorio della polizia i tre verranno consegnati agli organi giudiziari incaricati dell'inchiesta La notizia del loro arresto, diffusasi in mattinata, è stata ufficialmente confermata soltanto nel pomeriggio. Sembra infatti che sia in corso un'azione molto più vasta della polizia che prevede l'arresto di una cinquantina di persone, tra cui alcuni tra i più autorevoli leader albane¬ si che per anni avevano ricoperto importanti cariche politiche nella regione del Kosovo. Tra gli altri si fa il nome di Faduj Hoxa, ex membro della presidenza della Repubblica, leader indiscusso degli albanesi del Kosovo. Secondo fonti non confermate, Hoxa si sarebbe rifugiato in Albania. Azem Vllasi, ex capo del partito regionale, nemico aperto di Slobodan Milosevic, alcuni mesi fa era stato costretto ad abbandonare la sua carica nella presidenza del comitato regionale del partito del Kosovo. Durante il 20° plenum della Lega comunista, Vllasi era stato sospeso dal comitato centrale perché una commissione aveva appurato la sua responsabilità nella crisi del Kosovo. Ma la fine della sua carriera politica, vista in quell'occasione come una vittoria di Milosevic, è stata definitivamente sancita due giorni fa durante la riunione straordinaria dell'Assemblea federale tenutasi mercoledì a Belgrado. Lazar Mojsov, mentre in rappresentanza della presidenza della Re¬ pubblica della Macedonia, aveva accusato Vllasi di essere uno degli emissari degli organizzatori delle manifestazioni nazionalistiche albanesi. Vllasi, ha detto Mojsov, è entrato segretamente nella miniera, cosa che in un primo tempo ha negato, compromettendo in questo modo le possibilità di convincere i minatori senza condizioni. Mojsov ha poi confermato che i nazionalisti albanesi stavano preparando nel Kosovo un'insurrezione armata. Il 25 febbraio scorso, mentre era in corso lo sciopero dei minatori, la presidenza della Repubblica è venuta a conoscenza di un documento segreto in cui ne sono elencate le varie fasi. La prima, quella degli scioperi all'interno dei collettivi di lavoro, è stata pienamente realizzata. La seconda prevedeva nuove azioni a metà marzo, in occasione del dibattito all'interno dell'assemblea del Kosovo sulla nuova Costituzione della Serbia, mentre la terza era un vero e proprio incitamento alla lotta armata. Esistono indizi precisi sugli organizzatori della controrivoluzione albanese nel Kosovo, ha concluso Mojsov e tra di loro molti occupano cariche importanti. E' stato l'annuncio dell'azione cominciata ieri nel Kosovo e riconfermata da un comunicato della presidenza della Repubblica in cui si dice che le misure per ristabilire l'ordine nella regione stanno dando i primi risultati. Nel Kosovo, dove oltre alle misure speciali proclamate lunedì da due giorni vige anche il divieto assoluto di raduni di ogni genere, ieri non vi sono state reazioni all'arresto di Vllasi. Un doppio omicidio avvenuto martedì pomeriggio a Kragujevac, in Serbia, è stato interpretato come la prima esplosione violenta della tensione che da giorni regna tra i serbi e i montenegrini da una parte e gli albanesi dall'altra. Un giovane meccanico disoccupato, con precedenti penali, ha ucciso il proprietario di una pasticceria e la madre. Ma i due sono di nazionalità turca e non albanese, mentre l'omicida sarebbe uno psicopatico dedito all'alcol. Ingricl Badurìna

Persone citate: Aziz Abrassi, Burhan Kavaju, Hoxa, Milosevic, Slobodan Milosevic