Per la truffa delle mucche la Cee sospende gli aiuti

Per la truffa delle mucche la Cee sospende gli aiuti Bruxelles, delegazione Antimafia incontra i responsabili Antifrodi Per la truffa delle mucche la Cee sospende gli aiuti Irregolarità in Sicilia e Sardegna: dichiarate 210 mila «nutrici», ne esistevano solo 36 mila DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Lo scandalo delle frodi agricole Cee, sollevato nelle scorse settimane prima dal Parlamento europeo e poi dalla signora Thatcher, potrebbe avere una prima conseguenza concreta con il blocco degli aiuti agli allevatori della Sicilia e della Sardegna. Secondo indiscrezioni di fonte comunitaria, delle quali si è avuta notizia mentre è a Bruxelles ima delegazione della Commissione Antimafia del Parlamento italiano, l'esecutivo comunitario avrebbe accertato l'esistenza di «irregolarità» e avrebbe predisposto la sospensione del pagamento di premi. La lettera della Commissione Cee è messa direttamente in relazione con il «caso delle vacche nutrici»: 210 mila furono denunciate in Sicilia e ricevettero aiuti Cee, quando in realtà non ne esistevano più di 36 mila. La comunicazione dell'esecutivo comunitario (che non è stata ancora spedita) segna la conclusione di una complessa indagine da parte dello speciale gruppo di inquirenti della Commissione. Secondo fonti comunitarie, 1 controlli si sono conclusi nei mesi di maggio e giugno dello scorso anno, dopo che le presunte irregolarità erano state segnalate ai responsabili italiani dell'Alma, l'Agenzia per gli interventi sul mercato agricolo. I detectives della Cee erano stati in Italia e, attraverso sopralluoghi in regioni del Nord e del Sud, ma soprattutto in Sicilia e in Sardegna, avevano compilato una tabella delle vacche dichiarate e di quelle realmente esistenti. E', difficile quantificare l'ammontare di questa e delle altre frodi: le stime comunitarie si basano sui casi accertati e non possono te¬ nere conto della parte sommersa dell'iceberg. Era stata la signora Thatcher, il mese scorso, a quantificare, ingigantendolo, lo scandalo delle frodi: «/ nostri soldi — aveva detto —finiscono nelle mani della mafia e dell'Ira». Ma due settimane fa, quando il ministro britannico dell'Agricoltura aveva sollevato la questione in una riunione dei Dodici, la posizione di Londra era stata molto più cauta. Di fronte all'azione dell'esecutivo Cee, che implicitamente conferma le denunce formulate in origine in un'interrogazione dell'europarlamentare italiano Pancrazio De Pasquale (pei), è probabile che quando i ministri agricoli dei Dodici si ritroveranno lunedì prossimo a Bruxelles il tema delle frodi assumerà nuova urgenza. Il gruppo comunista ha chiesto che lo scabroso tema venga discusso, a Strasburgo, nella sessione plenaria del Parlamento europeo (13-17 marzo). Di tale eventualità si è discusso ieri e si discuterà oggi in un incontro fra gli europarlamentari che hanno seguito il problema e i membri della Commissione Antimafia del Parlamento italiano, guidata dal senatore socialista Maurizio Calvi e di cui fanno parte anche il comunista Giuseppe Vitale e il democristiano Umberto Cappuzzo. Ieri la delegazione italiana ha incontrato il presidente della Commissione Bilancio dell'Europarlamento, il tedesco Konrad Schoen, e il relatore sulle frodi, Peter Dankaert. Stamane i parlamentari italiani incontreranno Hans Helmut Weechter, responsabile dell'Unità antifrodi della Commissione, l'ufficio che ha svolto le indagini. f.gal.

Persone citate: De Pasquale, Giuseppe Vitale, Hans Helmut Weechter, Konrad Schoen, Maurizio Calvi, Peter Dankaert, Thatcher, Umberto Cappuzzo