Milan ancora scippato di un gol di Giorgio Viglino
Milan ancora scippato di un gol Ai rossoneri, in Coppa Campioni, sta stretto il pari di Brema col Werder Milan ancora scippato di un gol Prima concessa e poi annullata, su segnalazione del guardalinee, una rete di Rijkaard - Il pallone aveva nettamente superato la linea di porta E Van Basten «sbatte» sulla linea di porta DAL NOSTRO INVIATO BREMA — H Milan ha passato senza danni questo primo incontro con i tedeschi, ma resta da recriminare su un gol validissimo e non concesso che avrebbe significato la qualificazione sicura. Era già accaduto nella battaglia di Belgrado, s'è ripetuto ieri sera: una palla schiacciata di testa da Rijkard (27') è entrata in rete sulla deviazione del portiere che scheggiava il palo, la palla batteva sotto la traversa, ed Hermann ribatteva la sfera in caduta con la coscia, questa volta un buon mezzo metro dentro. L'arbitro in un primo tempo concedeva il gol. Poi per le insistenti proteste dei giocatori tedeschi interpellava il guardalinee che non riteneva che il pallone awesse varcato interamente la linea di porta. Non è stato l'unica occasione per il Milan, ma questo era gol vero e il furto resta. L'altra palla gol clamorosa veniva nella ripresa quando ormai il Milan dirigeva il gioco tenendo per la maggior parte del tempo il pallone. Donadoni (78') infilava il corridoio giusto per lanciare un Van Basten fino a quel momento decisamente in ombra. L'olandese non aveva toccato una palla giusta fino a quel momento, ma ecco che lo coglieva l'ispirazione. Saltava Kutzop, il libero che lo marcava in prima battuta questa volta, poi faceva fuori il portiere e appoggiava di piatto nella porta ormai vuota. Materializzandosi dopo una corsa disperata Bratseth arrivava in scivolata, perfettamente coordinato, e toglieva proprio sulla linea, questa volta senza nulla rubare. Se Van Basten avesse colpito con forza invece che eccedere in preziosismo e appoggiare in rete, il vantaggio svanito per lo svarione dell'arbitro non lo avrebbe più tolto nessuno. D'altro canto di rischi i rossoneri ne hanno corsi a loro volta parecchi ma mai così netti e puliti come quelle due palle gol, una gol vero e l'altra quasi. Il Werder Brema ha giocato con grande impeto offensivo, come denunciava fin dall'inìzio l'inserimento di Ordenewitz. terzo attaccante di punta in aggiunta a Riedl e Neubarth. Votava non grande nell'appoggio, decisamente più bravo Meier e soprattutto Hermann. Comunque ci si aspettava una squadra più riflessiva, capace di dosare le forze, e invece Rehhagel ha preferito rischiare tutto e subito e il risultato si è visto nel secondo tempo quando il ritmo è calato di molto. La ripresa troppo recente dell'attività ha si¬ curamente pesato ancora sul rendimento del tedeschi che non hanno uomini tecnicamente molto dotati e che basano la loro forza su un esasperato agonismo. Sarà questa ancora la loro carta migliore nel ritorno e con altre due settimane alle spalle anche la tenuta sarà ben diversa. n Milan ha dimostrato una acquisita maturità internazionale subendo senza troppo panico la pressione iniziale. Il Maldini attuale non è da rimpiangere con Costacurta ormai sicuro e collaudato. Rijkaard riportato in difesa ha retto bene ricorrendo persino a qualche rudezza che gli è valsa anche un'ammonizione. Figuratevi la pioggia di fi¬ schi, ancor più intensa di quella vera per questo olandese già «colpevole» dell'eliminazione della Germania agli europei. Baresi nella prima mezzora di grande prevalenza tedesca è stato assolutamente perfetto, andando a chiudere su ogni palla, e poi passata la sfuriata è tornato ad essere l'uomo in più in fase di impostazione. Giovannone Galli ha avuto la sua parte, salvando su Neubarth (22') di piede e intervenendo coraggiosamente su tutte le palle alte. In chiusura di primo tempo (43') il portiere si è fatto un autogol andando a respingere in un mucchio selvaggio: per fortuna Dos Santos ha visto la carica di Riedle, ma in tribuna stampa qualcuno non ha mancato di attribuire a Galli responsabilità di tipo messicano. Ma il vero argine, e poi trampolino per ripartire all'attacco, è venuto dal centrocampo dove Ancelotti, Evani, Colombo e Donadoni hanno lavorato con efficacia e intelligenza. Sopratutto Ancelotti sembra avere ripreso il passo dell'anno passato, pronto sempre a rubar palla, a chiudere con autorità e anche durezza, ma soprattutto sempre lucido per impostare. Colombo è stato insolitamente preciso, col piede più dosato del consueto, ma si è mangiato una palla I d'oro (64') su morbido invito | di Gullit. Ecco, decisivo è stato l'apporto di Gullit più che mai j uomo simbolo di un Milan rinato. Sempre accanito su ogni palla, in pressing da solo contro due avversari e in pressing vincente, Gullit è riuscito a trovare soltanto una occasione per scaricare a rete, ma Reck già bravo in altre occasioni è stato questa volta superlativo. A Milano c'è da scommettere che avrà ben più lavoro. Giorgio Viglino I | j Brema. Un ottimo Van Basten contrastato da Bratseth (T
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