E la Bna frana in Borsa

E la Bna frana in Borsa Neppure l'operazione Midi riesce a rianimare l'indice (+ 0,2%) E la Bna frana in Borsa MILANO — Piazza Affari ha chiuso ieri col segno positivo (indice Comit +0,20% a 578,66) ed è quindi risalita dai minimi dell'anno. Ma, a quanto si è visto tra le corbeilles. non è il caso di farsi molte illusioni sulle possibilità di ripresa del mercato azionario. Troppi elementi di incertezza in questa fase condizionano l'attività e le politiche di investimento di piccoli e grandi risparmiatori. Uno dei sintomi più evidenti del malessere del mercato finanziario è rappresentato dalle consistenti offerte di titoli che si registrano nel reddito fisso. Evidentemente, sostengono gli operatori, le tensioni sui tassi e l'incerto piano economico-fiscale del governo non rasserenano gli animi dei risparmiatori. Quindi molti preferiscono uscire ir attesa che si chiarisca il quadro generale di riferimento. Questo orientamento non è solo dei piccoli investitori, ma anche dei fondi comuni che vengono indi¬ viduati come i più solleciti nel vendere partite rotonde di titoli di Stato. Atteggiamento comprensibile: per oggi sono attesi ì risultati di febbraio dei fondi che dovrebbero mostrare ancora una netta prevalenza dei riscatti sulle nuove sottoscrizioni. L'aspetto più deludente della Borsa è rappresentato dal ridottissimo volume di scambi. Nemmeno il buon esito dell'assemblea della Midi ha avuto effetti significativi sulle Generali che sono rimaste stabili a 41.000 lire. Sono invece precipitati i titoli della Bna, al loro rientro a listino: l'ordinaria ha perso l'8,7% rispetto alla chiusura di lunedì, la privilegio ha segnato —8,5% e la risparmio —4,4% (Interbanca rimane sospesa). Tra i titoli particolari c'è il balzo della Comau ( - 8% ) determinato da voci, riportate da un quotidiano romano, poi smentite, e si è risvegliata la Stantìa ( + 3,2%) mentre è proseguito l'interesse per la Selm del gruppo Montedison. In leggero recupero sono terminate Fiat e Gemina, ben sostenute le Ifi priv. ( + 2%), assieme a Cir, Cofide, Sme e Pirelli. Poco mosso il Credito Italiano, indicato a 1806 lire, dopo l'acquisizione delle partecipazioni Bna e Bonifiche Siele. Vivaci sono apparsi i titoli del gruppo Orlando, In particolare Europa Metalli ( + 3,6%) e Smi ( +2,7%), di riflesso alle notizie di nuovi accordi internazionali. Richieste, infine, Fimpar, Westinghouse e Finarte che venerdì delibererà un aumento di capitale attorno ai 100 miliardi. Da segnalare infine il probabile aumento di capitale per la Società Acque Potabili di Torino, controllata dall'Italgas per il 54%. A quanto è dato sapere una decisione in tal senso dovrebbe essere presa dal consiglio d'amministrazione delle Acque Potabili convocato per la metà del mese. r. g.

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