Grandi manovre sulle banche di Valeria Sacchi

Grandi manovre sulle banche Il Credito paga 161 miliardi per PAgricoltura, settimana chiave per Bnl Grandi manovre sulle banche Per la Bnl prevista una riunione degli azionisti in Bankitalia - Longo contrario a ridurre il peso dell'Ina nell'istituto pubblico MILANO — Toma sul tavolo del ministro del Tesoro la ricapitalizzazione della Banca Nazionale del Lavoro. Nei prossimi giorni, ci sarà dunque un incontro in via XX Settembre per discutere la questione tra tutti gli azionisti interessati: Inps, Ina, Cassa depositi e prestiti e, naturalmente, Tesoro. Il presidente della Bnl, Nerio Nesi, giustamente scalpita, ha parlato del problema in Bankitalia e ad Amato, e vorrebbe che si arrivasse ad una decisione. Nesi ha dichiarato che, per rientrare nei ratlos fissati dalla Banca dei regolamenti internazionali, ha bisogno di 2000 miliardi. Anche perché egli ha già diversi progetti, l'ultimo quello di acquistare la Firs, compagnia di assicurazioni finita nell'orbita di Renato Bocchi, che servirebbe alla Banca Nazionale del Lavoro per allargare l'attività assicurativa nel ramo danno. Da mesi il problema Bnl è allo studio, varie ipotesi sono state fatte, alcune sono state scartate, n primo piano, proposto dall'Ina che insieme ad Inps è al secondo posto nel capitale Bnl dopo il Tesoro (74% Tesoro, 12% a testa Ina e Inps), prevedeva una ricapitalizzazione della Bnl attraverso Crediop. In sintesi. Ina e Inps avrebbero conferito a Crediop le loro quote in Bnl, accrescendo il loro peso in Crediop il quale, divenuto azionista di maggioranza di Bnl, avrebbe provveduto con la sua liquidità (2000 miliardi) alla ricapitalizzazione dell'istituto guidato da Nesi. A questa prima ipotesi ne seguì una seconda: il Tesoro (azionista di maggioranza di Crediop attraverso la Cassa di depositi e prestiti) avrebbe ceduto insieme a Ina e Inps il controllo del Crediop, e il ricavato sarebbe servito a ricapitalizzare la Bnl. Possibile acquirente, il San Paolo di Torino. Il secondo progetto ha trovato assai riluttante l'azionista Ina, non solo perché il gruppo assicurativo avrebbe perso il controllo di Crediop, ma perché sarebbe stato costretto a reinvestire gran parte del ricavato nella partecipazione Bnl, che rende meno del 2% all'anno. Il presidente dell'Ina, Antonio Longo, si è sempre detto contrario a "migliorare i ratios delle partecipazioni bancarie, a scapito dei mezzi raccolti dagli assicurati». Per le stesse ragioni sembra di capire che Longo sarà contrario anche alla fusione Credlop-Bnl la quale, oltre a non portare all'Ina alcun vantaggio, darebbe il via all'ennesimo mega-gruppo pubblico, scarsamente controllabile e forse scarsamente remunerativo. Senza contare che, nel nuovo statuto Crediop, che risale a due anni or sono, è già previsto che la partecipazione del Tesoro passi in minoranza, scendendo al 40% il presidente dell'Ina andrà certamente all'appuntamento col Tesoro con progetti alternativi da discutere, progetti che non vuole anticipare. Longo si limita a commentare: -La cosa essenziale è assicurare il finanziamento della Banca Nazionale del Lavoro conservando l'autonomia imprenditoriale del Crediop. L'Ina lavora in concorrenza con il settore assicurativo privato nazionale ed estero e oggi, data l'importanza che le assicurazioni stanno assumendo, lo Stato deve preoccuparsi di rafforzare la sua componente assicurativa. Lo Stato compirebbe dunque un errore strategico se indebolisse l'Ina, perché il futuro vedrà il sistema assicurativo sempre più in prima linea accanto a quello bancario. Per questo, nell'operazione Crediop-Bnl, bisonga preoccuparsi di trovare una soluzione che promuova contemporaneamente le due componenti, e non una, quella bancaria, a scapito di quella assicurativa». Alla luce della prima proposta dell'Ina è possibile immaginare che Longo si batterà per un piano che, risolvendo i problemi nell'ambito degli attuali azionisti, rafforzi le singole posizioni e, in prospettiva, lasci aperta la strada a sbocchi magari diversi, ma sempre tesi a portare nuove risorse nel conti economici dei partner. Ieri, intanto, Pierdomenico Gallo, vicedirettore generale della Banca Nazionale del Lavoro, ha assunto la carica di direttore ad interim dell'area finanziaria dell'istituto di via Veneto, dopo la recente scomparsa di Armando Zanetti al quale era affidata tale area operativa. Valeria Sacchi

Luoghi citati: San Paolo, Torino