«L'autovelox non è attendibile»

«L'autovelox non è attendibile» Il pretore di Belluno accoglie il ricorso di un automobilista «L'autovelox non è attendibile» BELLUNO — Ci sono voluti più di diciotto mesi, ma alla fine e riuscito a non pagare la multa. Lo ha «salvato- una causa davanti al giudice, un lungo contenzioso aperto con la polizia stradale. Alla fine, infatti, il giudice ha ritenuto che l'-autovelox" non sia uno strumento completamente affidabile nel rilevare la velocità di una autovettura, quindi anche l'eventuale superamento dei limiti. Il pretore di Belluno Luca Ramacci ha accolto il ricorso presentato da un automobilista. Giorgio Clemente Riva, contro la contestazione della violazione dei limiti di velocità fatta dalla prefettura di Belluno sulla base di un rilevamento effettuato con un apparecchio «autovelox» completo di apparecchiatura fotografica. Il pretore, a conclusione di una vicenda durata circa un anno e mezzo, ha infatti ritenuto che -la sola fotografia, non suffragata da convin¬ centi dichiarazioni del verbalizzante, peraltro non sicuramente presente al momento del rilievo, in ordine al corretto funzionamento dell'apparecchio e alla corretta installazione dello stesso, non possa ritenersi sufficiente a dimostrare la responsabilità di Riva in ordine all'illecito amministrativo contestatogli-. Nella motivazione della sentenza, di complessive venti pagine. Luca Ramacci ha illustrato i motivi della causa e gli esperimenti effettuati sull'utilizzabilità dell'apparecchio in relazione in particolare alla possibilità di contestare subito all'automobilista l'infrazione rilevata da parte della polizia stradale. Proprio la mancata compilazione del verbale subito dopo essere stato fermato dalla polizia stradale era stata oggetto del ricorso di Riva, che al magistrato aveva raccontato come erano accaduti i fatti. Il ricorrente aveva sottolineato, nel corso della causa, di essere stato fermato dalla polizia stradale. Gli agenti gli avevano contestato di aver superato poco prima i limiti di velocità. L'automobilista aveva allora chiesto di avere il verbale, ricevendo però come risposta che il documento gli sarebbe stato inviato a casa dopo lo sviluppo e la visione dell'immagine impressa dalla macchina collegata all'apparecchio «autovelox». L'attendibilità dello strumento, in particolare del suo sempre regolare funzionamento, era stata messa in dubbio da Riva. Il pretore Ramacci, dandogli ragione, ha evidenziato che. in sostanza, la sola rilevazione della presunta infra zione con gli apparecchi elettronici e fotografici non è «attendibile». Una sentenza che per Riva è stata un po' come una rivincita. (Ansa)

Persone citate: Giorgio Clemente Riva, Luca Ramacci, Ramacci, Riva

Luoghi citati: Belluno