Vicini si traveste da 007 per la Nazionale

Vicini si traveste da 007 per la Nazionale Vicini si traveste da 007 per la Nazionale Il et a fianco dei liguri per controllare stadi e giocatori in vista delle due amichevoli azzurre di fine marzo • La capitale presente nei tre tornei europei con Steaua, Victoria e Dinamo Samp e Vicini alla riscoperta della Romania nel mercoledì di Coppa. La Nazionale maggiore e la Under 21 ci torneranno a fine marzo, in amichevole. Vicini è interessato a controllare giocatori e stadi: la sua squadra il 29 marzo però andrà in campo a Sibiu, capitale della Transilvania, perché lo stadio di Bucarest sarà in restauro. Allena la Dinamo Bucarest un ammiratore del nostro calcio, Mircea Lucescu. Dirigerà l'austriaco Brummeier, che tanto indispettì gli azzurri nella recente partita coi danesi a Pisa. La Romania, entrata nella stagione '88-89 del calcio europeo con quattro squadre, è ancora In campo con tre nel quarti di finale, terz'ultimo turno. Una bella impresa, ma non un caso isolato: da anni lo sport romeno riesce a dare di sé un'immagine sproporzionata, in meglio, rispetto a quella offerta dalla nazione in crisi. Nell'urna dell'ultimo sorteggio ancora tre club di Bucarest: Steaua in Coppa Campioni, Dinamo in Coppa Coppe, Victoria nell'Uefa. Delle italiane in corsa quattro su sei ma con il derby impietoso Juve-Napoli: Samp in Romania, appunto, e Milan In Germania di fi-onte al Werder Brema già impietoso avversario del Verona. Fra 1 rappresentanti romeni si è perso per strada, nel primo turno, l'Otelul di Galati eliminato dalla Juve: vittoria 1-0 in casa, crollo (5-0) a Torino. In quei giorni umidi d'inizio settembre a Galati, alle soglie del delta del Danubio, code di ragazzini davanti all'albergo bianconero. Caccia all'autografo, al distintivo, alla sigaretta. Incontri con giornalisti, dirigenti e gente ci hanno dato un quadro dello sport romeno. Calciatori e sportivi di valore in genere sono privilegiati: lo stipendio medio del lavoratore dell'industria è sui 3-4 mila lei al mese, un buon giocatore in pochi mesi può comprarsi la Dacia, auto di produzione nazionale su licenza francese. Tre tipi della Renault 12, costo dai 90 ai 120 mila lei (prezzo dell'auto, nella timida e fallita importazione in Italia, 5-6 milioni). Nella Romania che fatica ad uscire da una trentennale crisi economica dopo le illusioni degli anni '60 (fondate industrie ora in tilt, comprate licenze già vecchie, produzioni sorpassate anche per il mercato sovietico ), lo sporte ancora occasione di buona vita, che è la molla per il singolo, quindi per la squadra. Ecco dunque tre club nelle Coppe: per molti giocatori la speranza di un trasferimento all'estero. E le medaglie olimpiche del colpo di mano di Ceausescu a Los Angeles (la Romania solo paese dell'Est ai Giochi '84), quelle più reali di Seul: 7-11-6 tra oro, argento e bronzo, ottavo posto per nazioni davanti a Francia e Italia. n calciatore, la ginnasta, il rugbista, il canottiere e il sollevatore di pesi hanno stipendi alti a confronto del tenore di vita medio, hanno facilitazioni, amicizie importanti e porte aperte. E favori spiccioli ai divi. Mircea Lucescu, ex et della nazionale, pilota l'auto contro mano in piena Bucarest: -Mi eonoscono, non c'è problema-. Sfumature, ma anche spiegazioni di uno sport più forte di quanto non sia la Romania. Eppure Ceausescu, il leader del paese, allo stadio non ci va. Ci furono polemiche nell'86 per le sue solo formali accoglienze ai giocatori dello Steaua, reduci dal trionfo in Coppa Campioni. Ed altre, sottovoce, per il destino di Ducadam. Il portiere che di quel trionfo fu il principale artefice parando rigori, riportò la paralisi di una spalla e adesso tira a campare come impiegato in un piccolo ufficio di Arad, città natale: torni anonimo se non lai più vincere. Lo Sportul Studentesc di Bucarest, di estrazione universitaria, in declino rispetto a Steaua (emanazione dell'esercito, 24 sezioni sportive scacchi compresi), Dinamo e Victoria (figlie di due branche della polizia), aspetta che rientri nella capitale, dal suo provvisorio esilio a guidare una provincia, Niku Ceausescu, uno dei figli del premier. Niku è acceso tifoso dello Sportul: diventerà sindaco, assicurano, e allora gli «universitari- torneranno in sella allo sport romeno. b. p.