Un messaggio da Gorbaciov «Si all'incontro con il Papa» di Emanuele Novazio

Un messaggio da Gorbaciov «Sì all'incontro con il Papa» Nel colloquio di cinque ore a Mosca con il segretario Occhetto Un messaggio da Gorbaciov «Sì all'incontro con il Papa» «Se la Chiesa manderà un segnale, Cremlino favorevole» • Intesa tra perestrojka e nuovo corso pei DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Michail Gorbaciov vuole incontrare il Papa, nella sua visita ufficiale in Italia prevista per novembre: "Se la Chiesa mostrerà interesse e manderà un segnale, il Cremlino è favorevole-, ha detto ieri Achille Occhetto al termine del suo colloquio con il segretario generale del pcus; -è prooabile che l'incontro avvenga". E' il primo messaggio che Gorbaciov ha affidato all'ospite italiano, ricevuto con un abbraccio, ieri mattina, al comitato centrale. Ma non il solo, come si è capito fin dalle prime battute davanti ai giornalisti: "Siamo usciti dai dogmi marxisti e questo è importante. Cosi come cambia il mondo, deve cambiare il movimento comunista', ha detto Gorbaciov, trasformando il benvenuto a Occhetto nella sintesi del -nuovo pensiero- affiorato al Cremlino dopo la sconfessione dell'eredità brezneviana, e in un omaggio all'ospite italiano e alle battaglie del suo partito all'interno del movimento comunista. La replica indiretta di Occhetto è stata in sintonia, con i suoi riferimenti al ruolo del pei all'interno della sinistra europea: "La nuova funzione dei partiti della sinistra è legata al progetto di integrazione europea: la nuova situazione geopolitica imporrà una ricostituzione profonda delle forze politiche-. Gorbaciov e Occhetto, accompagnato da Antonio Rubbi e Giuseppe Boffa, so- no rimasti cinque ore e un quarto a colloquio, nella sede del comitato centrale. E, come ha poi riassunto il segretario del pei, rincontro ("molto aperto e al di fuori di formule e di schemi rituali- ) è servito soprattutto a valutare una convergenza obiettiva fra due "processi riformatori-, fra due -nuovi corsi-, quello dei comunisti italiani come forza della sinistra europea, e quella di Gorbaciov e della perestroika all'interno dell'Urss e verso i Paesi dell'Est europeo. Quel processo, come ha riassunto Occhetto, per il quale -da sempre proviamo interesse e trepidazione-, che -cerca di reintrodurre l'idea di un socialismo umano e di uno sviluppo dell'economia guidata da finalità sociali-. E' il discorso che Alessandro Natta aveva avviato l'anno scorso, qui a Mosca; ma sviluppato adesso in modo più netto ed esplicito perché, notava ieri sera Rubbi, -alle spalle di Gorbaciov c'è ora un'esperienza meglio compiuta, e alle spalle di Occhetto ci sono, per esempio, il documento per il prossimo congresso e l'incontro con la Spd di Willy Brandt-. Per questo Occhetto ha insistito su "alcuni capisaldi del nuovo corso del pei-: riformismo forte, revisione della funzione dello Stato, -prospettiva di una democratizzazione integrale-. La risposta, -all'insieme di queste idee-, è stata -un grande interesse-. E', insomma, all'interno della grande transizione in atto nella sinistra europea. che nascono l'Incontro e le intese di ieri. Non è un caso che, all'interesse di Occhetto per i processi riformatori in alcuni Paesi socialisti, per gli "esperimenti di pluripartitismo- In Ungheria per esempio, e alla sua preoccupazione per -i ritardi di altri Paesi-, Gorbaciov abbia replicato con una "valutazione positiva per tutto quanto, nell'Est, avviene nella direzione della perestroika-, ma abbia insistito che Mosca non cerca né chiede forme istituzionali identiche all'Urss in quei Paesi, che -devono giocare ognuno il proprio ruolo-. C'era, nelle parole di Gorbaciov all'ospite italiano, un'eco del recente discorso agli operai di Kiev: la stessa allusione a modificare In senso autonomistico i rapporti con i Paesi socialisti e a voltare definitivamente pagina nelle province dell'Impero. C'era, soprattutto, lo stesso «interesse» per chi, in quei Paesi, fa riferimento al rinnovamento, una posizione netta in favore dei riformatori. Anche quelli del passato recente? Occhetto ha detto di aver discusso a lungo con Gorbaciov dell'-importanza storica- di Alexander Dubeek e della primavera di Praga. Con quale esito? -La mia — ha poi precisato il segretario comunista — era una sollecitazione politica che non richiedeva una risposta immediata. Ma credo che Gorbaciov ne abbia compreso il senso-. Emanuele Novazio

Luoghi citati: Italia, Kiev, Mosca, Praga, Ungheria, Urss