Perché lo studente si arrende di Andrea Di Robilant

Perché lo studente si arrende Ogni anno 450 mila ragazzi lasciano la scuola prima del diploma Perché lo studente si arrende Il momento più difficile: il passaggio alle superiori - Un'insegnante: «Le medie sono state riformate e le secondarie sono ferme a 50 anni fa» - La Cgil: corsi di recupero senza esami a settembre ROMA — La proposta della Cgil di abolire gli esami di riparazione ha richiamato l'attenzione sulle difficoltà sempre maggiori degli studenti ad attraversare indenni le scuole medie e soprattutto quelle superiori. Negli ultimi dieci anni si è visto un progressivo aumento dei rimandati e dei bocciati. E la selezione sempre più aspra ha dato una brusca accelerata al fenomeno degli «abbandoni». Ogni anno, secondo la Cgil, 454 mila studenti escono dal sistema scolastico senza aver conseguito la maturità. Il maggior numero di vittime — 166 mila — viene registrato nel primo biennio delle medie superiori. Come mal tante difficoltà proprio in quei due anni? «C'è uno stacco brutale tra le medie inferiori e la scuola superiore — spiega Luciana Pecchioli, presidente del Centro d'iniziativa democratica degli insegnanti —. Le medie inferiori sono state riformate mentre le secondarie sono rimaste ai livelli di cinquanl'annifa-. La dottoressa Pecchioli, insegnante di materie scientifiche, cita l'esempio della matematica: 'Il programma è stato modernizzato dieci anni fa e prevede concetti di probabilità, di statistica e altri elementi che prima non c'erano. Questo ha comportato una riduzione del programma tradizionale. Ma il programma delle rhedie superiori è rimasto invariato e cosi lo studente si trova sba¬ lestrato di fronte a una richiesta di preparazione nel campo dell'algebra, per esempio, che non ha. E questo è vero per tutte le altre discipline^. La strada della riforma è stata percorsa fino a metà e gli studenti ne soffrono dunque le conseguenze. Ma non sembra essere l'unica causa delle difficoltà che hanno a farsi strada senza grossi traumi nella scuola media. -In quella elementare c'è una maggior attenzione da parte dei genitori e degli insegnanti alla qualità dell'insegnamento-, dice Silvano Montanari, presidente del Coordinamento democratico genitori di Milano, la più importante associazione di orientamento laico. Gli fa eco Angela Crivelli, presidente dell'Associazione genitori (Age), di orientamento cattolico: "Non c'è dubbio che nelle elementari gli insegnanti lavorano con molta più umiltà rispetto ai loro colleghi delle medie. Sono più vicini ai bambini, li seguono meglio. Noi critichiamo soprattutto la metodologia dell'insegnamento nelle superiori'. Una conseguenza delle difficoltà che incontrano gli studenti è il boom delle ripetizioni private: un business che ormai ha raggiunto, secondo la Cgil, 240 miliardi l'anno. Il prezzo va dalle 14 alle 17 mila lire all'ora. Le materie scientifiche occupano il primo posto con più del 50 per cento. Seguono le materie umanistiche con 11 26 per cento e le lingue straniere con 1120 per cento. "Lo Stato dovrebbe farsi carico del recupero degli studenti, invece di lasciare sempre più spazio ai privati — dice Dario Missaglia, della Cgil scuola —. Per questo non ci siamo limitati a proporre l'abolizione degli esami di riparazione, ma chie¬ diamo anche l'introduzione di un meccanismo che permetta il recupero dello studente nel corso dell'anno scolastico». Cosa prevede questo meccanismo? Dopo tre mesi il consiglio di classe valuta quali studenti hanno bisogno di essere alutati e in quali aree. Poi mette a punto un modulo di recupero che varia dalle due alle quattro ore settimanali. Le classi aggiuntive vengono affidate agli insegnanti che desiderano fare gli straordinari. Nel caso in cui non ci siano insegnanti disposti a svolgere questo lavoro extra, le classi vengono affidate a supplenti con contratto orario. Alla fine dell'anno, che la Cgil vorrebbe anticipare al 31 maggio, il consiglio di classe decide per la promozione, la bocciatura, o la promozione condizionale con l'obbligo di seguire dei corsi di recupero durante le due prime settimane di giugno e/ o le prime due settimane di settembre.«AZ termine di questi corsi il passaggio alla classe superiore sarebbe automatico; dice Missaglia. Carla Beretta, preside della scuola statale Cassina de Pecchi, vicino a Milano, mette in guardia contro proposte che, non trovando un'adeguata applicazione, rischiano poi di avere l'unico effetto di ridurre le bocciature degli studenti. •L'abolizione degli esami di riparazione — dice — ha un senso solo se la scuola superiore si attrezza per assistere lo studente e si armonizza con il resto del sistema scolastico. Il primo biennio delle scuole superiori è ancora molto antiquato ed è importante che venga riformato presto'. In Parlamento lo scetticismo circa una rapida applicazione della proposta della Cgil è abbastanza marcato. L'on. Mauro Seppia, presidente della commissione Cultura e Istruzione, dice che la richiesta di abolire gli esami di riparazione "presuppone una scuola che non c'è', n sindacato è d'accordo e per questo propone un modello per il recupero dello studente durante l'anno. «Afa non è un sistema praticabile — ribatte l'on. Seppia — a breve termine. E'necessaria una razionalizzazione di tutta la scuola prima di procedere con l'abolizione degli esami di riparazione'. Andrea di Robilant

Persone citate: Carla Beretta, Dario Missaglia, Luciana Pecchioli, Mauro Seppia, Missaglia, Pecchioli, Silvano Montanari

Luoghi citati: Cassina De Pecchi, Milano, Roma