Tokyo nuovo zio Sam di Fernando Mezzetti

Tokyo, nuovo zio Sam Perché tanti leader del Terzo Mondo ai funerali Tokyo, nuovo zio Sam Il Giappone al primo posto negli aiuti ai Paesi poveri - E' la consacrazione del nuovo ruolo politico del Paese DAL NOSTRO CORRISPONDENTE TOKYO — B funerale di Hirohito non è stato solo il trionfo diplomatico del Giappone ma anche dell'Occidente in senso lato. Venerdì 24 febbraio col vecchio Tenno è stato sepolto tutto il sogno terzomondista degli Anni Settanta e dei primi Ottanta, e, con esso, fumose terze vie, i nebulosi socialismi nazionali, le ricerche di nuove vie di sviluppo in contrapposizione anticolonialista all'Occidente. Questo il profondo significato storico della presenza di decine di presidenti, re, primi ministri, ministri degli Esteri africani, latinoamericani, asiatici, alle esequie del sovrano di questo Paese dell'Estremo Occidente. Tutti spinti qui non da retorici storici rapporti col Giappone, ma dalla necessità di mostrare amicizia per chiedere aiuti, prestiti, investimenti. Al dunque, una mano per lo sviluppo può venire soltanto dalle grandi democrazie industriali del sistema occidentale, del quale il Giappone con tutte le sue peculiarità rappresenta il maggior successo, affiancato dalla prorompente vitalità di Corea del Sud, Taiwan, Singapore, Hong Kong, appartenenti allo stesso schieramento. Tokyo potrà non essere un modello, nessuno grida uno, due, mille Giappone. Ma il dato di fatto è la sua crescita e il compimento della sua rincorsa storica verso l'Occidente ora raggiunto e superato nella adesione al sistema di valori politici, economici e internazionali occidentali. Oppressi e portati alla bancarotta quegli stessi loro popoli che erano stati indomiti contro il dominatore straniero, come l'Algeria, tirannelli e colonnelli son dovuti venire a patti con la storia: sono venuti a implorare aiuti da un Paese che è economicamente la colonna del sistema a lungo avversato. In cinque giorni di funeraria diplomazia, Tokyo è stata «sommersa», per usare il termine d'un porta\ ace ufficiale, di richieste dai vari leader convenuti. Da quest'anno, il Giappone è al primo posto negli aiuti ai Paesi in via di sviluppo. Superando gli Stati Uniti che hanno stanziato otto miliardi di dollari, ne ha stanziati per il 1989 oltre undici in donazioni e prestiti agevolati; la cifra è destinata a salire nei prossimi anni, e ad essa si affiancano iniziative nei Paesi del Terzo Mondo per riciclare gli ingenti surplus commerciali. Se questo è il dato generale, ben più importante è ciò che il funerale ha segnato per Tokyo all'interno dello schieramento occidentale, al di là della puf significativa presenza dei nemici di ieri. Il segretario di Stato Baker per esempio ha chiesto al suo omologo giapponese, Sosuke Uno, particolare considerazione per lo Zaire, dopo aver appena ricevuto con Bush il presidente di quel Paese, Mobutu Sese Seko, che li aveva appunto pregati di caldeggiare le sue richieste presso i giapponesi. Un episodio indicativo di quanto i ruoli si siano invertiti. Fino a ieri era Tokyo a premere su Washington per gli aiuti ai Paesi asiatici. Il funerale non è stato solo il trionfo del Giappone quale superpotenza non militare, ma la sua affermazione quale potenza politica all'interno del sistema occidentale e verso l'esterno. Non ha cannoniere, ma capitali da usare come tali in una politica degli aiuti che senza proclamarlo sarà usata in funzione strategica. Nell'incontro di un mese fa a Washington fra Bush e Takeshita è stata decisa fra i due Paesi una concertata politica nella distribuzione degli aiuti: un modo diplomatico per dire che essa sarà collegata agli interessi strategici del sistema occidentale. In tal modo Tokyo cerca dì attenuare la propria dipendenza militare e politica dagli Stati Uniti affermando al tempo stesso il proprio peso verso l'alleato e verso i Paesi terzi. Saranno cosi incrementati gli aiuti per il Pakistan, la Turchia, l'Indonesia, e soprattutto le Filippine: per esse si sta mettendo a punto un piano di dieci miliardi di dollari in cinque anni. Fernando Mezzetti

Persone citate: Baker, Bush, Takeshita