Amatori, che tipi incredibili di Roberto Condio

Amatori, che tipi incredibili Sabato e domenica al Palavela in programma i campionati indoor di atletica Amatori, che tipi incredibili SONO gli «amatori» dell'atletica. Di nome e di fatto. Spinti da irrefrenabile passione ogni domenica ravvivano le gare podistiche di tutta Italia. A furia di crescere, sono diventati il settore numericamente più consistente della Fidai. Corrono e marciano tutto l'anno per il gusto di fare sport in allegra compagnia, per tenersi in forma e, perché no?, per dimostrare a figli e nipoti che per sentirsi giovani l'età non conta. Due volte l'anno gli amatori (fra i quali gli uomini con più di 40 anni e le donne con più di 35 fanno parte della categoria veterani) abbandonano momentaneamente corse campestri e cittadine e si dedicano per un week-end all'attività su pista: indoor nel periodo invernale, all'aperto in estate. L'occasione la offrono i campionati nazionali per amatori e veterani che di anno in anno vedono moltiplicarsi il numero dei partecipanti. Gente che parte da tutta Italia per cimentarsi col massimo impegno nelle gare di sprint e di mezzofondo, nei salti e nei lanci, ma soprattutto per trascorrere due sane e serene giornate di sport fra amici. Per il secondo anno consecutivo sarà Torino ad ospitare il raduno nazionale indoor degli amatori. Per dare la caccia alle ambitissime maglie tricolori in palio arriveranno in 1300. Atleti dai 20 ai 90 anni che sabato e domenica invaderanno il Palavela con il loro entusiasmo contagioso. Pef due giorni saranno loro i protagonisti assoluti su una ribalta abitualmente calcata dai campioni più celebrati. Personaggi sconosciuti, questi amatori, che hanno però storie curiose ed interessanti da raccontare. Messi tutti in fila, formano mia galleria così variopinta e sorprendente che vale la pena di conoscere meglio. La prima citazione spet¬ ta di diritto al «veterano fra i veterani» Mario Rosingana, arzillo «ragazzo» del 1900, da dieci anni presenza fissa in tutte le gare podistiche che si disputano a Torino e provincia. Tre settimane fa, Rosingana ho smesso di correre ed è andato in ospedale a farsi operare per una fastidiosa ernia del disco. Sette giorni più tardi era già a casa, pronto a rimettere in moto il suo fisico d'acciaio (55 pulsazioni al minuto, 90/140 di pressione), n superveterano di Borgo S. Paolo avrebbe voluto esordire domenica nelle prove indoor su pista: l'interven¬ to appena subito consiglierebbe di escluderne la partecipazione, ma Rosingana ha già fatto sapere che potrebbe anche farcela. La coppa per la partecipazione più anziana la vincerà invece Ada De Grandis, torinese settantaquattrenne, iscritta ai 3000 e ai 3 km di marcia e sempre accompagnata nelle sue splendide prove di longevità agonistica dal marito Amato Patrone, sportivissimo ultraottantenne anch'egli in gara nei 3000. Sulle lunghe distanza sarà impegnato pure Asclepiade Guzzo, napole- tano verace di 46 anni trapiantato a Caselle. Nell'ambiente Guzzo è conosciutissimo per la sua simpatia e per qualche problemino di vista che nelle gare su pista rischia a volte di farlo uscire dalle corsie. Lo «stakanovista» dei campionati arriva da Asti. Si chiama Giorgio Fracchia, ha 41 armi e si è iscritto addirittura a 9 gare. Se i tempi glielo consentiranno, ha intenzione di disputarle davvero tutte e di portare a casa qualche medaglia. Spulciando nel lunghissimo elenco degli iscritti, troviamo poi il settantatreenne Giuseppe Marabotti del club Perbellim Verona, un vero fulmine nello sprint. E ancora, Giacomo Vernazza, comandante dei vigili urbani di Diano Marina, in lizza con i suoi compagni dell'Athletic Team nel getto del peso; Piergiorgio Andreotti, marciatore romano di 48 anni, nipote dell'onorevole Giulio; Carlo Bomba, altro marciatore, con un passato di attore nelle pellicole degli Anni 50. Fra i 1300 del Palavela ci sarà anche un ex calciatore di buon livello. Vi ricordate Lamberto Boranga, estroso portiere di Cesena, Fiorentina e Perugia con il pallino della poesia ed una laurea in tasca? Boranga ora vive e lavora nel capoluogo umbro. Le luci del palcoscenico della serie A sono un ricordo già lontano, ma uno sportivo vero sa trovare tempo e voglia per continuare a fare attività, anche con ritmi meno impegnativi. Per questo Boranga è partito da Perugia con gli amici dell'Ellesse Running Club ed è venuto a Torino a saltare in alto e in lungo e a lanciare il peso misurandosi con altri coetanei. A 42 anni si può essere «veterani» per regolamento, ma «esordienti» nello spirito. Come tutti gli amatori che potremo applaudire in questo week-end. Roberto Condio