In cucina come nel Foro

In cucina come nel Foro Due avvocati intorno ad un'insegna In cucina come nel Foro TRE idee sotto un'unica insegna: golosità gastronomiche da scegliere fra le tante proposte; una serata al ristorante con squisitezze piemontesi; il brunch per i giorni di festa, prima di una gita pomeridiana o, semplicemente, di un cinema. L'insegna è quella della -Cucina del salsamentario» di via Monferrato 14. Guido Cravetto e la moglie, Nini Ferrando, avvocati entrambi, hanno lanciato la sfida lo scorso autunno, cercando di dare forma e contenuti moderni a una vecchia bottega di Torino, nel cuore della piccola città dentro quella grande, che è la precollina, dietro la Gran Madre. Cento amici, con in testa l'architetto Piero Livio, hanno dato loro una mano. La grande insegna di ferro è volata fino a Londra per il restauro in un'officina specializzata. E' tornata comme il faut, tanto bella e solenne da meritarsi di diritto un posto nelle «Botteghe e negozi», recente volume edito da Allemandi e dedicato all'arredo urbano d'annata. Era il primo passo. Alla fine, Guido e Nini Cravetto, pur continuando a frequentare il foro e a perorare cause, hanno vinto, coronando un antico sogno Nuovi locali, stanze piene di luce e di verde, banconi che si rincorrono con tovagliati allegri, luci riposanti, una cucina piena di odori stuzzicanti, tavolini per gustare pietanze saporite e angoli per appoggiare il bicchiare e perfino leggere il giornale appeso alle bacchette. Per la festa dell'inaugurazione tutti assieme, in una foto di gruppo con grembiulone bianco e profili di cinghiali ghignanti dai tondi dell'insegna. Via Monferrato, una delle caratterisatiche strade-borgo di Torino, dove c'è tutto nello spazio di pochi metri, dal fruttivendolo al tapezziere, ha ritrovato così uno dei suoi simboli più antichi. La cucina — la prima idea — viene incontro a chi ha problemi di tempo o non vuole starsene ai fornelli: cibi cucinati in giornata, piatti preparati su ordinazione. Basta un colpo di telefono (8395120). L'orario? Continuato (9-23, dal martedì alla domenica) a prova di imprevisti n ristorante è un'indovinata appendice al «salsamentario» (ingresso da via Santorre di Santorosa con un'insegna fatta oggi ma che richiama argutamente quella antica su via Monferrato). Si articola in tante salette con dovizia di legno naturale e piante grasse dei «Piccoli giardini» di via Carlo Alberto. Stoviglie raffinate, tovaglie rosa e grige. E perfino un paio di seggioloni per i bambini («una soluzione che mi è venuta dall'esperienza, quando avevo i bambini piccoli e, andando al ristorante, dovevo sacrificarmi e sacrificarli, tenendoli in braccio» spiega Nini Ferrando). Il brunch è la terza idea, quella in più. La domenica e durante le feste infrasettimanali, lo chef Marasso dalle 11 alle i4,30 propone prosciutto, carni fredde, uova, toast, burro salato, frutta cotta, yogurt, miele, gelatine, spremute di frutta, latte, caffè. Chi ha fretta, è avvertito. Ma anche chi non ha premura e apprezza gli interventi per restituire vitalità ad alcuni angoli irripetibili di Torino, re. rom.

Persone citate: Allemandi, Guido Cravetto, Marasso, Nini Cravetto, Nini Ferrando, Piero Livio

Luoghi citati: Londra, Torino