Europe, dalla Svezia con glamour

Europe, dalla Svezia con glamour Il gii ippoperla prima volta a Torino: appuntamento lunedì 27 al Palasport Europe, dalla Svezia con glamour GLI svedesi Europe approdano a Torino per la prima volta. Suonano al Palasport lunedi 27 febbraio alle 21,30, nel concerto promosso da Good Music. I biglietti costano 25 mila lire per i posti in gradinata e 30 mila per quelli nel parterre, diritti di prevendita esclusi. Si acquistano da Hot Point, Maschio, Discolò, Ricordi, Dischetto, Dischianto, Maxeva. Poma Dischi, Top Music. Disco Shopping, Mastersound, Hot Point 2, New My Music, Videomusic, Music Hall, Fan's Shop, Il Punto Musicale, Birreria Marconi, Radio Flash, Doctor Disc, Disco International (Ivrea), Elvis Tutta Musica (Volpiano), Le Disque (Rivoli) e Punto Musica (Chivasso). A voci e chitarre spiegate, con l'aria da metallari glamour (ma volgarotti e demodé), gli Europe fanno segnare il primo passaggio nella nostra città Nel corso del tour mondiale che promuove il nuovo long playing Out Of This World, i rockettari nordici dalle lunghe chiome ricciute capitanati dall'indomabile Joey Tempest (che porta un nome d'arte degno della sua furia e scatena, oltre ai temporali vocali, innamoramenti di ragazzine) tenta- no di riacciuffare una popolarità che gli è un po' sfuggita di mano. Li ricordiamo infatti nell'87 ai vertici delle hit parades internazionali con l'epico The Final Countdown, azzeccato connubio di heavy metal lezioso e pop d'assalto. All'epoca, la band svedese godeva dei favori di platee sterminate. E i più ar¬ diti proponevano persino confronti con i Bon Jovi, eroi hard d'Oltreoceano. I due gruppi, assunti a simboli del rock europeo e di quello statunitense, si son dati per qualche tempo battaglia in classifica. Alla fine, l'han spuntata i Bon Jovi. Gli Europe, dopo il felice esordio, si sono accomodati in posizione intermedia, sotto vari punti di vista. Ma, nei caso, non sembra valere il detto in medio stai virius. n problema, per Joey Tempest e compagni (John Leven al basso, Kee Marcello alla chitarra, Ian Haugland alle percussioni e Mie Michaeli alle tastiere) è proprio di non aver fatto una precisa scelta stilistica, rimanendo eternamente sospesi tra rock e pop, ritmi grintosi e sonorità al caramello, tra l'immagine di duri e quella di pin-up. La soluzione non ha dato, evidentemente, i risultati sperati. Troppo frivoli, gli Europe, per essere apprezzati dai fan del «metallo •; troppo violenti e aspri, con tutti quei riff e quelle voci lancinanti, per i giovanissimi a caccia di emozioni duraniane. Un ibrido, insomma, che rischia di esaurirsi in se stesso. Però l'esperienza dal vivo potrebbe essere rivelatrice e quindi sciogliere al pubblico torinese dubbi e sospetti. Certamente, l'originalità non abbonda nel repertorio degli Europe, così come manca totalmente il gusto nell'apparire. Ma se agli Strass cosparsi sui giubbotti di pelle è consentito passare sopra, non altrettanto si può fare sulla musica. li Clara Caroli Unpii un bell'esordio, »li Europe si sono accomodati in posizione intermedia nel mondo rock

Luoghi citati: Chivasso, Ivrea, Rivoli, Svezia, Torino