Operazione grande freddo

Una spedizione per collaudare nuovi materiali Una spedizione per collaudare nuovi materiali Operazione grande freddo E5 l'angolo della Terra più affascinante e misterioso, certo anche il più difficile. Ma soprattutto poco conosciuto dagli occidentali. Una spedizione italiana è in viaggio per raggiungere il cuore della Siberia, e precisamente Ojmiakon, il •■Polo del freddo». Con questa piccola pattuglia di temerari solo alcuni cavalli jacut: e slitte trainate da renne. E' una prova estrema che porta ancora una volta il «marchio» dell'avventura di Jacek Palkiewicz. il creatore in Italia della prima scuola di soprawivvenza. Con l'uomo che ha saputo guidare spedizioni in giungle e deserti, che ha attraversato il Borneo da costa a costa e ha preso parte ad una spedizione invernale sull'Annapurna. ci sono tre italiani e due sovietici: Roberto Lorenzani. 32 anni di Colorno (Parma), istruttore capo della scuola di sopravvivenza di Arsiè (Belluno), maestro di tiro con l'arco, cultura fisica, roccia e sub, esperto di deserto; Graziano Piccinini, 40 anni, milanese, consulente assicurativo, istruttore di karaté e ni ^to, ha partecipato a spedizioni nella giungla amazzonica, e Nicola Cerfoglio, 26 anni, bergamasco, istruttore di educazione fisica, pratica sci-alpinismo, trekking d'alta quota, moto, tiro con l'arco e nuoto; ha partecipato a spedizioni nel Sahara e in Amazzonia. Assieme ai quattro italiani stanno viaggiando nella taiga, Vladislav Bochkovskii, 39 anni, di Jakutzk, cineoperatore della tv e Vladimir Chistiakov, di Mosca, fotoreporter dell'agenzia di stampa Novosti. L'itinerario nel frigorifero della Terra prevede un viaggio di 1200 chilometri, da Jakutzk a Ojmiakon, via HandigaKrest Haldziaj-Topolinnoje. Un viaggio prima con i poderosi cavalli jacuti, poi con slitte e renne. Il gruppo dovrà attraversare le catene montuose Verchojansk e Cerskij, passando per zona disabitate e toccando altitudini di duemila metri. Non dimentichiamo che la temperatura media, in questo periodo dell'anno è di — 60 gradi, con punte che sfiorano—70. Questa prima spedizione mondiale al «Polo del freddo» ha parecchi e precisi scopi: ricerche mediche sull'organismo in condizioni prolungate di freddo intenso; collaudo dell'abbigliamento e dell'equipaggiamento estremo e di quello tradizionale preparato da «Diesel» di Molvena, in provincia di Vicenza, e avvicinamento alle ultime etnie siberiane per conoscerne il modo di vita e la cultura. Il piano della spedizione è nato oltre due anni fa, ma soltanto adesso, dopo lunghe trattative, le autorità sovietiche hanno concesso le autorizzazioni. Ci sono volute parecchie visite a Mo- sca prima di riuscire a concretizzare l'impresa, ma alla fine Palkievicz c'è riuscito («Un altro segnale di distensione», ha commentato). Ad ogni membro della spedizione è stata affidata una slitta trainata da quattro renne. Uno studio particolare è stato dedicato all'abbigliamento e ai materiali. Alla «Diesel» (02-708555) sono tutti molto fiduciosi. L'azienda italiana ha fornito alla spedizione tutto l'abbigliamento tecnico (pantaloni, giacche a vento, guanti, ecc.) elaborato dalle linee tradizionali che vengono esportate in 24 Paesi. Si è lavorato soprattutto sulle imbottiture: le soluzioni della «Diesel» portano il potere di coimbentazione a un livello venti volte maggiore di quello del piumino d'oca. Altri materiali sono stati preparati e forniti dall'Istituto scientifico per la protezione dal freddo sul lavoro di Jakutzk. Fiorenzo Panerò INFORMAZIONE PUBBLICITAMA-

Persone citate: Fiorenzo Panerò, Graziano Piccinini, Jacek Palkiewicz, Nicola Cerfoglio, Roberto Lorenzani, Vladimir Chistiakov, Vladislav Bochkovskii

Luoghi citati: Arsiè, Belluno, Colorno, Italia, Molvena, Mosca, Parma, Siberia, Vicenza