Vaccaroni rinasce tra le valchirie

Vaccaroni rinasce tra le valchirie SCHERMA Nel Trofeo Lancia la fiorettista italiana ritrova la sua grande classe Vaccaroni rinasce tra le valchirie A Torino l'azzurra si classifica al secondo posto e incrina il dominio delle tedesche - Il successo alla Funkenhauser, terza la diciannovenne Bau, quarta la ventenne olimpionica Fichtel di ROBERTO CONDIO Sono tante, giovani e forti. Nella scherma femminile sono diventate un vero incubo per tutte le loro avversarie: vengono dalla Germania Occidentale; girano il mondo mietendo successi con i loro micidiali fioretti. Tedesche sono state le medaglie d'oro a squadre delle ultime due Olimpiadi, tedesche le tre ragazze salite sul podio nella prova individuale di Seul. Anja Fichtel, Sabine Bau e Zita Funkenhauser erano arrivate venerdì a Torino per riconfermare la schiacciante superiorità dimostrata in Corea. Volevano vincere e hanno vinto ancora. Prima hanno regalato al loro club, il Tauber Bischofsheim, la terza Coppa Europa consecutiva. Poi, si sono gettate con la solita grinta nella competizione individuale, in quel «Trofeo Lancia» valido per la Coppa del Mondo che ha radunato sabato e domenica a Torino le migliori schermitrici internazionali. Le tre «big» tedesche si sono tutte piazzate fra le prime quattro. Questa volta, però la ventiduenne Funkenhauser ha beffato le sue due compagne di squadra: la classifica mette al primo posto la piccola Zita, terza la diciannovenne Bau, quarta la ventenne olimpionica Fichtel. Nella terribile morsa alemanna è riuscita ad infilarsi una sola «forestiera». Una sola, ma di gran nome. Al «Trofeo Lancia 1989» è infatti rinata una «stella»; Dorina Vaccaroni. La venticinquenne mestrina non era data fra le favorite. Venerdì non aveva dispu¬ tato la Coppa Europa con il suo nuovo club Giardino Milano, per assistere il marito Andrea Manzo, calciatore dell'Udinese, operato allo zigomo fratturato in allenamento. Nella lunga fase eliminatoria non era stata brillantissima, handicappata da fastidiosi dolon al polso destro ed alla caviglia sinistra. Ieri, invece, la Vaccaroni ha rispolverato la classe ed il temperamento che la portarono ai vertici mondiali fra l'80 e l'84 ed è tornata grande. In mattinata ha superato in bellezza le insidie della fase ad eliminazione diretta perdendo un solo assalto con la forte ungherese Janosi. Poi, nel pomeriggio, nella «calda» sala di Villa Glicini, ha saputo trascinare come ai bei tempi un pubblico che vuole vederla ancora gareggiare e vincere fino alle prossime Olimpiadi. «Mamma» Dorina ha iniziato la finale a otto bruciando allo sprint la brava mancina padovana Francesca Bortolozzi (la migliore nei turni eliminatori). In semifinale si è esaltata contro la grande Fichtel siglando un 8-5 faticosissimo, pagato poi a caro prezzo nell'ultima sfida con la guizzante Funkenhauser. Alla fine è tornata a casa con un secondo posto che rimanda ancora l'appuntamento con una vittoria che a livello internazionale insegue ormai da quasi due anni (Trofeo Esperia di Como dell'87), ma che conferma il pieno recupero psicologico dell'atleta più blasonata della scherma femminile italiana. Dorina ora è terza nella graduatoria di Coppa del Mondo (soffocata, tanto per cambiare, da un nugolo di tedesche) e punta dritto ai prossimi mondiali di Indianapolis. Risultati: Quarti di finale: Vaccaroni-Bortolozzi 8-6, Fichtel (Ger)-Bianchedi 8-4, Bau (Ger)-Janosi (Ung) 8-4, Funkenhauser (Ger)-Lazar (Rom) 9-8. Semifinali: Vacacrponi-Fichtel 8-6, Funkenhauser-Vaccaroni 8-3; 3°-4° posto Bau-Fichtel 8-5. Classifica della Coppa del Mondo dopo tre prove: 1* Bau p.ti 29, 2» Fichtel 28, 34 Vaccaroni 26,4a Funkenhauser 22.

Luoghi citati: Como, Corea, Europa, Germania Occidentale, Indianapolis, Milano, Torino