Il Milan fa festaa Sacchi

Il Milan fa festaa Sacchi Dopo la riconferma del tecnico i rossoneri dilagano contro gli adriatici Il Milan fa festaa Sacchi Il Pescara naufraga nella ripresa dopo il pari di Tita - In rovesciata il 2-1 di Rijkaard - Doppiette di Virdis e Gullit, autorete di Gasperìni dal nostro Inviato GIORGIO GANDOLFI MILANO — Com'è strano il calcio! Quando Tita ha messo dentro il gol del pareggio, molti dei settantatremila di San Siro hanno avuto l'impressione che il Pescara avrebbe venduto cara la pelle. Poi, quando Gatta ha raccolto in rete il sesto pallone, forse gli stessi tifosi si saranno chiesti: ma è tutto vero? Al crollo del Pescara ha corrisposto l'esplosione del Milan; all'afflevolimento delle forze da parte dei ragazzi di Galeone (ma non di Junior, grandissimo fino all'ultimo) faceva paurosamente da contrasto la carica quasi esplosiva dei campioni d'Italia. Questione di ritmo, in¬ dubbiamente, ma anche di finalità: il Pescara è sceso in campo troppo rassegnato, come è capitato ad altre squadre. Quando ha rialzato la testa e capito che con questo Milan si poteva discutere, improvvisamente si è trovato in pieno ciclone: aveva stuzzicato i campioni, non poteva immaginare tanta rabbia in corpo. Così non c'è più stato confronto, ma un tiro al bersaglio e il Milan che non ti aspetti, impegnato com'è ad esorcizzare il maleficio su San Siro (dove non vinceva dal 15 gennaio: 4 a 0 al Como), a tre giorni dal ritorno in Coppa Campioni, si ritrova milionario, almeno in fatto di gol e simile al Milan di Rocco, quello che 16 anni fa strapazzò l'Atalanta (9-3). Recentemente soltanto il Vitocha era stato bombardato in modo simile: 5 reti allora, 6 stavolta. Allora 11 cannoniere fu Van Basten con una quaterna: stavolta Virdis e Gullit si sono divisi il bottino ma il gol più bello è stato quello di Rijkaard con una rovesciata in area che ha dato modo ai rossoneri di tornare in vantaggio e ha impresso una svolta alla gara. C'era il rischio che la strada andasse in salita ma dopo la prodezza del grande Frank è tornata in discesa, verso la volata trionfale. E pensare che il Milan migliore si era visto indubbiamente nel primo tempo nonostante alcune sbavature in difesa: Tassotti non si sostituisce facilmente e Costacurta ha dato l'im¬ pressione di non essere ancora al meglio. Al contrario Maldini è In piena ripresa (ma a Brema non ci sarà perché squalificato assieme a Virdis) mentre Rijkaard come difensore centrale era stato quasi impeccabile. Le cose migliori le avevano fatte Evani, cresciuto alla distanza, e Donadoni anche se non è ancora al massimo; a turno si sono visti Virdis, che sente la... primavera (ed il rinnovo del contratto, dicono i maligni) e Gullit, anche se sino ai due colpi di testa vincenti l'olandese aveva fatto più male che bene. Pietro Paolo, invece, si era inserito subito con autorità nel gioco, appoggiando palloni preziosi per i compagni, rincorrendo gli avversari per quel raddoppio di marcatura che è indispensabile nel Milan; nel finale è tornato ancora prepotentemente alla ribalta con un gol d'autore. Per Virdis era la 51a rete con la maglia rossonera ed è quindi a una lunghezza da Carapellese, un altro grande del nostro calcio. Anche capitan Baresi, il solito gagliardo giocatore «a tutto campo», ieri ha fatto un salto avanti: ottenendo il 279° gettone di presenza ha superato Anquilletti ed ora è il quinto assoluto Dunque, un buon collaudo per Brema anche se là la musica sarà diversa: non tutti i giorni si incontra il Pescara, squadra bislacca come il suo allenatore. In due soli confronti, il Pescara ha incassato 14 reti: 8 col Napoli, 6 col Milan. In tutto ne ha subite 30. Quasi la metà in 180'. Un autentico complesso d'inferiorità nei confronti delle grandi? Certo la difesa ha denotato limiti paurosi, ma anche il centrocampo si è fatto ridicolizzare salvo Junior che ha confermato un concetto: non c'è limite d'età per un fuoriclasse. I gol. Apre Virdis che strappa la palla a Gasperini e va via di slancio per battere Gatta. Pareggia Tita al 49': la difesa rossonera si ferma su un'incursione di Berlinghieri ritenendolo in fuorigioco, l'attaccante avanza e impegna Galli che respinge. Arriva Tita e mette dentro la sua ottava rete. Questione di un minuto e Rijkaard aggiusta la situazione: fallo di Di Cara su Evani, tira lo stesso Evàni, testa di Gullit e facile rovesciata di Rijkaard. Nel giro di due minuti, 66'e 67', Gullit fa la differenza con due fiondate di testa: dapprima su traversone di Ancelotti e poi di Donadoni. Quindi il lancio di Ancelotti (82') per Virdis che segna alla brasiliana scartando tutti; a 5' dalla fine, punizione di Evani e deviazione dell'ultimo della barriera, Gasperini.

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