Cerotti e spray contro l'osteoporosi

Cerotti e spray contro l'osteoporosi Presto anche in Italia due nuove sostanze ormonali per la cura della degenerazione ossea Cerotti e spray contro l'osteoporosi La malattia, assai frequente in età senile, interessa molte persone, soprattutto donne L'attuale terapia, condotta per via orale o per iniezione, presenta diverse controindicazioni -Compliance» è la parolachiave della nuova farmacologia. E' la ricerca della semplificazione della terapia, in modo da avere il gradimento e la buona disponibilità del paziente. Soprattutto se la natura cronica della malattia rende indispensabile un trattamento a lungo termine e se, come capita spesso, gli stessi pazienti sono affetti da poli-patologie e quindi necessitano di poli-terapie. Seguendo questo concetto ispiratore, sono recentemente sorte molte nuove preparazioni farmaceutiche e il fatto che abbiano quasi sempre soppiantato le precedenti, dimostra che il principio è giusto e «ua incontro alle aspettative della gente". Secondo questa filosofia -umanitaria», sono state recentemente allestite due nuove sostanze ormonali che sono i capisaldi della terapia della osteoporosi: una calcitonina spray nasale e un estrogeno, l'estriolo, sotto forma di cerotto del tipo TTS (Transdermal Therapeutic System). L'osteoporosi ultimamente ha assunto, anche in relazione all'aumento della vita media, vaste dimensioni epidemiologiche. Le più frequenti sono quella •senile» e quella 'post-menopausale-. La prima, non è altro che la patologica accentuazione di un processo involutivo fisiologico che inizia già verso i 35 anni e continua fino al termine della vita. E' stato calcolato che gli uomini dopo i 40 anni perdono annualmente lo 0,5-0,7% di massa ossea; le donne più del doppio, l'I,52% In taluni soggetti, per influenza di fattori genetici e dietetico-comportamentali negativi, si ha una accelerazione di tale processo, tanto da giungere ad una demineralizzazione così marcata che sono possibili deformità, microfratture e, in seguito, fratture delle vertebre e delle ossa lunghe (radio e femore) anche per traumatismi minimi, provocando uno stato di invalidità permanente. Le donne, che hanno una struttura scheletrica più leggera di circa il 30% rispetto a quella degli uomini e che hanno una più rapida perdita di massa ossea già in età fertile, dopo la menopausa, per la cessata produzione di estrogeni, vanno incontro ad una ulteriore accentuazione della perdita ossea, venendosi così a configurare il quadro della osteoporosi post-mcnopausale. In questo caso rientra circa il 25% delle donne. Dopo averle individuate con sofisticate tecniche ematochimiche e strumentali, e dopo aver escluso controindicazioni, queste donne a rischio, vanno trattate con estrogeno-terapia sostitutiva, il più precocemente possibile e per lungo tempo (anche 10 anni). Attualmente la terapia estrogenica sostitutiva è condotta prevalentemente per via orale. Ciò comporta il passaggio diretto attraverso il fegato di una sostanza che può interferire con alcuni fattori che entrano nei meccanismi regolatori della pressio¬ ne arteriosa, della coagulazione e del metabolismo lipidico. Questa interferenza può produrr-» effetti negativi con alcune categorie di estrogeni, mentre con altri si può avere addirittura un effetto positivo sulla circolazione. Vi è inoltre il rischio di una maggiore incidenza di calcolosi della colecisti e, in ogni caso, un maggior carico metabolico. La nuova preparazione che libera estriolo da un cerotto del tipo TTS, già in uso in alcuni Paesi (Usa-Svizzera) e di prossima immissione in Italia, consente di saltare il primo passaggio epatico, per cui si evitano buona parte dei disturbi suesposti, consentendo anche il trattamento di alcuni soggetti per i quali la tr-rapia orale sarebbe controindicata. La calcitonina, ormone prodotto dalle cellule parafollicolari della tiroide, ha la specifica funzione di inibire il riassorbimento osseo, attraverso il blocco degli osteoclasti. La terapia finora era per iniezioni intramuscolari o sottocutanee, quotidiane e per lunghi periodi, con molteplici effetti collaterali: vomito, vampate, senso di vertigine, «rash« cutanei. La santa «compliance» ha ispirato altre strade. L'alternativa migliore si è dimostrata la preparazione di calcitonina sintetica di salmone come spray nasale. La mucosa nasale per le sue caratteristiche anatomo-funzionali si è dimostrata adatta alla somministrazione di farmaci che devono agire per via sistemica. Dalle sperimentazioni cliniche finora effettuate risulta che l'ormone viene assorbito in quantità sufficiente a determinare effetti metabolici positivi a livello del tessuto osseo. Risultano inoltre di molto ridotti i disturbi collaterali. La potenza biologica di 100 UI di calcitonina di salmone spray nasale risulta sovrapponibile a quella di 50 UI somministrata per via iniettiva. Si ha cioè una biodisponibilità di circa ii 50%. Antonio Tripodina

Persone citate: Antonio Tripodina, Cerotti

Luoghi citati: Italia, Svizzera, Usa