II sottile fascino degli oggetti d'antiquariato di Angelo Mistrangelo

II sottile fascino degli oggetti d'antiquariato La mostra nazionale (che viene presentata oggi a Torino) sarà ospitata nell'area di «Italia 61» II sottile fascino degli oggetti d'antiquariato TORINO — La stagione espositiva si arricchirà, a partire dal 6 aprile, della prestigiosa «Mostra Nazionale d'Antiquariato», organizzata dalla Promark, in collaborazione con l'Associazione Piemontese Antiquari, ed allestita nella struttura di Palazzo Nervi a Italia '61. Questo quinto incontro (che viene presentato oggi) con l'arte antica, l'Ottocento, il Liberty ed il modernariato, si avvale della consulenza di Marco Rosei per offrire un panorama di «oggetti» di sicuro livello artìstico e qualitativo. A tale appuntamento hanno aderito una settantina di antiquari con un'accurata scelta di sculture e dipinti, di mobili e tappeti, di «fondi oro» e di ceramiche, che contraddistinguono, in varia misura, la Galérie Robert Finch di Bruxelles e Caviglia di Lugano, Alternarli di Pesaro e il gruppo di espositori che fanno capo alle «Gallerie Principe Eugenio» di Torino (da «Il Prisma» alla fiorentina «Parronchi», dall'Antichità Cavour all'Arte Antica, Valabrega e Dazza). Fra le altre presenze si annoverano «Caretto» e «Casartelli» con argenti di scuola europea, «Avigdor» con tessuti d'arte e «Zabert» che espone l'olio su tavola «Festa galante in un bosco» attribuito ad Hans Jordaens il Vecchio (Anversa 1539 - Delfi; 1630). L'itinerario comprende, inoltre, i gioielli di Fagnola, gli orologi di Zurletti. il «Novecento» selezionato da «L'Eroica», i tappeti di Battilossi, i «pezzi» di Ottini, Palbert, Biazzi, Segni di Bob Ben, l'impegno di Voena, Benappi che propone un paio di microsculture in legno del Bonzanigo (1745-1820) e due oli su rame del Rigaud, raffiguranti i primi Sassoni insediatisi in Inghilterra: Vortigen e Rowena. Si possono ammirare, poi, i lavori d'alta epoca o quelli curiosi appartenenti alle gallerie Pozzallo e Fulcheri, Collovati, Cappellotti, Savio e Pellegrino, Previtali di Bergamo e Silbemagl di Milano e il torinese Ghigo Dani che insieme a un comò barocco, con bronzi dorati, presenta una tela del Bonjour che ha eseguito il «Ritratto della Contessa di Mirafiori», la «Bela Rusin», ed ha riprodotto, con minuziosa capacità pittorica, una lettera di Vittorio Emanuele II, datata 10 novembre 1853. Una sezione, specificamente culturale, è stata dedicata alla pittura dell'ottocentista piemontese Andrea Gastaldi (1826-1889) da Rosanna Maggio Serra, che di questo artista ha recentemente pubblicato uno studio per la collana dell'editore Allemandi. Del resto la mostra d'antiquariato ha posto in evidenza, sin dalla prima edizione del 1982, alcuni aspetti delle esperienze legate alla «Ceramica italiana 1920-40», ai «Vetri francesi Art Nouveau e Art Déco», con ca¬ talogo di Franco Òorga e Guido Pron, alla riscoperta delle tempere su pergamena di Octavianus Monfort, corredate dalla puntuale indagine di Marco Rosei e dalle schede di Paride Chiapatti, sino alle sculture di Emilio Greco che campeggiavano al centro del salone nel 1987. Fino al 16 aprile l'antiquariato richiamerà l'attenzione' di un pubblico che non mancherà, si spera, di accostarsi anche alla raccolta di prestigiosi orologi in mostra a Palazzo Reale ed ai dipinti di scuola fiamminga alla Galleria Sabauda, mentre è già stata annunciata la rassegna: «Diana Trionfatrice. Arte di Corte nel Piemonte del Seicento», progettata da Michela di Macco e Giovanni Romano, che verrà ordinata nella Palazzina al Valentino della Società Promotrice delle Belle Arti. A queste iniziative si affiancherà, dal 15 settembre 1989 all'8 gennaio 19&0, i esposizione de «I tesori del Palazzo Imperiale di Shenyang» che si terrà nella Palazzina di Caccia di Stupinigi, messa e disposizione dall'Ordine Mauriziano (la presentazione avverrà giovedì 2 marzo). La mostra, organizzata dall'Assessorato per la Cultura della Città di Torino, con la partecipazione della Cassa di Risparmio, della Fiat e del Cesmeo (Centro Piemontese di Studi sul Medio ed Estremo Oriente), si avvale di una commissione scientifica composta da Lucia Caterina, Federico Alberto Greselin, Andreina Griseri, Mario Sabattini, Paolo Santangelo con il coordinamento di Stefania Stafutti. L'allestimento di Carlo Viano contribuirà a sottolineare un centinaio di oggetti, tutti di periodo Qing (XVII-XX secolo), che porteranno nella nostra città il gusto e la vita di corte dell'epoca. Angelo Mistrangelo Ritratto della «Bela Rosili», a mante di Vittorio Emanuele II