Ma Piemonte e Lombardia sono anomale

Ma Piemonte e Lombardia sono anomale Ma Piemonte e Lombardia sono anomale ROMA — Il Piemonte, e in parte la Lombardia, per il prof. Barberis sono zone anomale rispetto allo studio che ha condotto sulla nuova classe politica municipale. Il Piemonte è amministrato da una miriade di enti locali, più di qualsiasi altra regione. Ha 1*8 per cento appena della popolazione italiana, ma elegge il 15 per cento dei municipi e il 13 per cento di tutti gli enti locali italiani. Questo forte radicamento in piccole comunità, soprattutto rurali, è forse all'origine di un altro fenomeno: i piemontesi continuano ad eleggere una larga rappresentanza di non iscritti ai partiti, contro la tendenza nazionale che premia quasi esclusivamente gli iscritti. Infatti, nel 1972 su cento eletti di uno dei partiti nazionali, ben 52 erano simpatizzanti. Nel 1987 questi ultimi sono scesi a 26. Ma i piemontesi sono andati controcorrente. Nel 1987, il 51 per cento dei «simpatizzanti» eletti in tutte le liste in Italia era piemontese. Il prof. Barberis coglie un nesso diretto tra la necessità di iscriversi ad un partito per essere eletto e «la propensione al ribellismo da parte degli eletti». E sottolinea che la dissidenza «è virtualmente inesistente in Piemonte e in Lombardia, regioni che fanno un largo spazio ai simpatizzanti». a. rap.

Persone citate: Barberis

Luoghi citati: Italia, Lombardia, Piemonte, Roma