Feriamo: «A Bergamo clima di intimidazione

Feriamo: «A Bergamo clima di intimidazione Una città perbene si trasforma con il calcio: una radiolina sfiora Carannante e scatena il presidente del Napoli Feriamo: «A Bergamo clima di intimidazione dal nostro Inviato GIAN PAOLO ORMEZZANO BERGAMO — Per chi stentasse ad avere l'idea di cosa è un anno-luce ecco le dichiarazioni, dopo AtalantaNapoli 1 a 1, di Ferlaino presidente del Napoli e di Esposito giocatore dell'Atalanta. Ferlaino: -Nell'intervallo, arrivando al tunnel che porta agli spogliatoi, Carannante è stato colpito alla testa da una radiolina lanciata dalla curva bergamasca. Il nostro dirigente avvocato Alongi l'ha raccolta, ma mentre cercava di farla avere all'arbitro è slato aggredito da un giocatore, da lui identificato nel numero 4 Esposito, e da alcuni dirigenti dell'Atalanta». Esposito: « Un oggetto, grosso modo un pezzo di carta dura, è ceduto ad almeno 4 metri dal giocatóre napoletano più vicino. L'ho comunque raccolto, non so bene di cosa si trattasse, e l'ho gettato al di là dei cartelloni pubblicitari di fondo campo-. Così alla fine di una partita che è stata bella soltanto relativamente agli 8208 metri quadrati del campo vero e proprio. L'anno-luce tra Ferlaino ed Esposito è stato parzialmente colmato da altre dichiarazioni e da varie deduzioni, che riportiamo. Alongi: -La radiolina ha colpito Carannante. io sono stato effettivamente ostacolato, proprio aggredito non direi, mentre andavo verso l'arbitro e un guardalineee, ai quali ho comunque fatto avere il reperto. Non posso sapere chi fra i dirigenti dell'Atalanta mi ha ostacolato, quanto al giocatore confermo che era il n. 4». Carannante, unico a rompere il silenzio-stampa dei calciatori napoletani: -La radiolina c'è stata, mi ha solo sfiorato. Non ho altro da dire-. Nostri occhi e occhi di colleghi dalla tribuna-stampa hanno visto varie . scenette, che messe insieme potrebbero dai' vita a questi due atti, intercompatibili: primo atto con una bottiglietta che cade presso Esposito, ed Esposito che la lancia lontano, mentre qualcuno del Napoli tenta di raccoglierla; secondo atto con la radiolina che sfiora Carannante e viene presa, fra ostacoli umani da lontano non ben identificabili (Stromberg, di nuovo Esposito, Bucarelli addetto- stampa Atalanta? ), da Alongi. Il Napoli non ha presentato riserva all'arbitro Pairetto. Dunque l'episodio sarebbe piccolo e risibile, ridimensionato anche da Moggi, se non ci fossero altre frasi di Ferlaino, se non ci fosse un rigore contestato prò Atalanta, se non avessimo davvero respirato, quasi palpata tensione. Ferlaino (pallido, stravolto): -Il clima di intimidazione ha avuto il suo momento più intenso nel lancio della radiolina e nel parapiglia conseguente, ma è durato per tutta la partita. Pairetto è fra i migliori arbitri d'Italia, ma l'arbitro è un uomo e non può non risentire dell'ambiente. Qui si vuole la fine del calcio». Del rigore lasciamo dire ad altri, del clima pesante testimoniamo. Bergamo, di regola bella città perbene, si stravolge per il calcio, con il calcio. Un'ora prima dell'inizio del match lo stadio ospitava cori razzisti, specie dalla curva alla cui base c'era uno striscione con la scritta Brussels Boys: e speriamo di averlo inteso male, speriamo che non voglia dire di un gemellaggio con i criminali dell'Heysel, che iJrussels è la versione fiam¬ minga di Bruxelles. I tifosi del Napoli, raggruppati in un settore a destra della tribuna, sono stati bersagliati da oggetti, ed hanno pure risposto. Ci sono state risse anche violentissime all'interno della tifoseria bergamasca, nonché piccole mischie fra le due tifoserie. Le forze dell'ordine, visibilissime e abbastanza mobili, hanno probabilmente evitato la finalizzazione grave di tanta tensione. Ma che nessuno ci venga a dire di pochi teppisti: ieri, fra bergamaschi e napoletani, il coinvolgimento è stato di molte centinaia di persone. Da questo punto di vista Ferlaino ha ragione, il calcio sparisce. E non serve neppure una partita dura e onesta, l'ottimo arbitraggio, il sostanziale rispetto reciproco in campo, lo scambio di maglia alla fine tra i giocatori. L'anno-luce è anche fra cosa si è visto di calcio giocato e cosa si è patito di calcio tifato. E a questo punto, temendo per lo sport di tutti, ci interessa poco !a verità di ognuno. Magari Esposito ha visto un pezzo di carta con una bottiglietta o una radiolina disegnata sopra, ma non ce ne frega niente e non fa ridere.

Luoghi citati: Bergamo, Bruxelles, Italia